Autobus Seta a fuoco: "Tre bus a fuoco in pochi giorni, intollerabile"

Il Presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino, Borghi tuona: "Questi sono problemi strutturali, ho chiesto un incontro a Seta"

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di Settimo Baisi

Appennino, ultima spiaggia della provincia di Reggio Emila, non facile da raggiungere, dove anche gli autobus arrancano e troppo spesso si incendiano mettendo a rischio gli stessi passeggeri. L’ultimo, in ordine di tempo, quello andato ’arrosto’ sabato scorso (foto in alto a sinistra) a Cervarezza, sulla linea che da Castelnovo Monti arriva sino a Cerreto Laghi. Il guasto è avvenuto intorno alle 13,30, in un orario, in cui, il mezzo era carico di studenti, fortuntamente tutti risultati incolumi.

"Nel giro di poco tempo sono tre gli autobus di Seta che hanno preso fuoco, un altro è bruciato nel parcheggio scolastico giovedì scorso a Palagano (nel modenese). Sono troppi gli incendi di autobus dello stesso tipo e della stessa età, sono incidenti pericolosi che non possono essere più tollerati". Così il presidente dell’Unione Comuni dell’Appennino e sindaco di Carpineti, Tiziano Borghi che aggiunge: "Tre autobus andati a fuoco in poco tempo fanno sorgere qualche sospetto: può essere un problema di manutenzione preventiva, ma anche strutturale per cui la cosa va approfondita".

"Nello scorso febbraio, quando l’incendio di un mezzo è successo nella galleria del Seminario, ancora chiusa al transito e gli utenti della statale 63 ne sopportano le conseguenze, Seta aveva detto che quell’autobus era stato da poco revisionato e che incidenti del genere non si sarebbero più verificati. Purtroppo non è così, il problema evidentemente non è stato risolto. Sappiamo che questi autobus risalgono agli anni 2003-2008, si avvicinano ai 20 anni di vita, sono ’anziani’ e manifestano questo rischio d’incendio che potrebbe essere anche strutturale. Dopo quello del Seminario, pensavamo che il problema fosse stato risolto. L’incendio dell’autobus carico di studenti della montagna di sabato, ci fa arrabbiare".

Il presidente dell’Unione, Borghi, ha confermato ieri di aver preso contatti con il Presidente dell’Associazione dei soci dell’Act e Agenzia della Mobilità, Matteo Nasciuti, per un incontro nel giro di breve tempo, considerata la gravità di simili incidenti che mettono a rischio l’incolumità non solo delle persone trasportate, ma anche del personale di servizio, gli autisti per primi coinvolti.

La necessità di un incontro urgente con la Direzione di Seta, è stata manifestata da tutti i sindaci della montagna, in particolare da Enrico Bini (Castelnovo Monti), Enrico Ferretti (Ventasso) e Elio Ivo Sassi (Villa Minozzo). L’intento è di prevenire simili incidenti, molto pericolosi per tutti coloro che sfruttano questo tipo di mezzo per muoversi sul territorio Appenninico, in particolare i giovani e, ancora più nel dettagli, gli studenti.

"Non sono soltanto i mezzi di trasporto pubblico che preoccupano noi amministratori dei Comuni dell’Unione Appennino, ci sono anche i nodi della statale 63 – prosegue il presidente Tiziano Borghi – che bisogna cercare di sciogliere, se vogliamo che la gente venga e resti in montagna. Tre sono i punti critici: Arbaceda-Ca’ del Marlo, galleria Seminario e Bocco di Casina, oltre all’imbuto di Rivalta. Nel tratto di Arbaceda, all’uscita della galleria del Seminario, la statale è larga circa 7 metri contro i 10,50 stabiliti dalle norme, questo rappresenta un pericolo per automezzi e pedoni: infatti si sono registrati vari incidenti. Sono anni che io chiedo l’intervento di Anas, anzi la Provincia, d’intesa con il Comune di Carpineti, ha predisposto il progetto e inviato all’Anas per la realizzazione dell’intervento, lo stiamo aspettando. Entro giugno forse riapre la galleria Seminario. E’ il momento di pensare anche alle strade laterali di fondovalle dell’Enza e del Secchia se vogliamo dare un futuro turistico alla nostra montagna. L’Appennino è un territorio magnifico, occorrono infrastrutture adeguate per arrivarci".