Una battaglia lunga tre anni.
Si è chiuso pochi giorni fa, uno scontro in cui il Tribunale di Reggio ha accolto le tesi della Cisl, annullando un licenziamento e ordinando ad una latteria reggiana di versare 30 mesi di stipendio a Mohamed, aiuto casaro, oggi 66enne a un passo dalla pensione dopo una vita passata nei caseifici reggiani.
La storia inizia nel gennaio del 2020 quando Mohamed viene assunto da una latteria di Reggio, grazie alla sua grande esperienza come aiuto casaro e ‘maestro’ di Parmigiano-Reggiano.
Ma ben presto i rapporti con l’azienda si incrinano a causa di un grave incidente d’auto, nel novembre dello stesso anno, che costa al dipendente tre mesi d’assenza per sottoporsi alle cure necessarie.
Ci si mette pure il destino: cede definitivamente la spalla destra di Mohamed, già oggetto di riconoscimento di una malattia professionale.
Servono i chirurghi per riparare quel pezzo di corpo senza il quale Mohamed, ad un passo dalla pensione, sarebbe un uomo finito lavorativamente ed economicamente.
Ma i tempi delle liste d’attesa ospedaliere sono lunghi: lui non può lavorare e resta a casa da febbraio a giugno del 2022, superando il periodo massimo di giorni di malattia al termine del quale scatta il licenziamento, che arriva proprio a giugno.
Inizia così la battaglia legale: si muove il sindacato Fai Cisl Emilia Centrale mettendo in campo l’avvocato reggiano Arlotti che impugna il licenziamento. L’azienda sostiene che quella spalla si fosse guastata in decenni di lavoro mentre Arlotti riesce, invece, a dimostrare che Mohamed ogni giorno manovrava le forme di Parmigiano Reggiano, andando ben oltre il limite di dodici kg che gli aveva prescritto il medico aziendale, un carico che ha aggravato la malattia professionale già certificata alla spalla del lavoratore.
Sul punto della malattia professionale si è pronunciato nel 2023 l’Inail di Reggio accogliendo le istanze del Patronato Inas Cisl di via Turri.
L’ultima parola l’ha avuta il giudice: l’11 dicembre scorso ha ordinato il reintegro di Mohamed e il pagamento di circa 30 mesi di stipendi arretrati: una vittoria per lui, sua moglie e sua figlia. "Dopo una lunga battaglia sindacale e legale, Mohamed ha vinto e con lui ha vinto la cultura del lavoro e dei diritti", spiega Rosamaria Papaleo, leader di Cisl Emilia Centrale.
"Il giudice ha ordinato il reintegro di questa persona, una delle tante storie di immigrati che nel silenzio tengono in piedi i settori più duri e più importanti della nostra economia: agroalimentare, edilizia, metalmeccanica".
Soddisfatto anche il segretario generale della Fai modenese e reggiana, Daniele Donnarumma: "È la miglior risposta a chi dice che il sindacato non serve a niente. Insieme abbiamo riportato la speranza nella casa di un lavoratore che si è trovato sbattuto sulla strada a sessantaquattro anni, ad un centimetro dalla pensione, dopo una vita passata a servire l’agroalimentare reggiano. Oggi con Mohamed si riaffermano i diritti dei tanti immigrati che fanno funzionare questo settore, dalle stalle alle fabbriche. Sono uomini e donne cui dovremmo dire grazie, non trattarli come figli di un dio minore".
Cesare Corbelli