Troppe dosi di vaccino, niente Green pass

Situazione paradossale per un’insegnante dello Zanelli: una misteriosa immunizzazione a Merano, mai fatta, ha bloccato la sua Carta verde

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di Gabriele Gallo

Fin dal suo inizio la campagna vaccinale contro il Covid 19 oltre agli indubbi benefici, ha creato, in alcuni casi, qualche problema ai tantissimi cittadini reggiani che vi si sono sottoposti. Un effetto collaterale non voluto, ma che nulla ha a che fare con quelli medici: peraltro rarissimi. La "reazione avversa" infatti è di tipo burocratico: ovvero il mancato arrivo del sospirato green pass nonostante l’inoculazione sia stata regolarmente effettuata. La maggior parte di queste situazioni si è risolta in breve tempo, ma quello che sta capitando alla professoressa Cristina Frattini, docente presso lo "Zanelli", è decisamente paradossale.

Prof. Frattini, perché non ha ancora ricevuto il green pass?

"A causa di una situazione che non esito a definire kafkiana". Ce la racconti.

"Come insegnante ho fatto le due dosi di Astra Zeneca a marzo e a giugno, e a inizio dicembre la terza di richiamo con Moderna. Tuttavia nel sistema risulta una quarta dose, effettuata a Merano lo scorso 23 maggio. Tra l’altro a mezzanotte, un orario davvero insolito. Ma io non ero in Alto Adige in quel periodo".

C’è andata dopo?

"Sì, in agosto, in vacanza a Dobbiaco. Ma non ho avuto bisogno né di una farmacia, né della guardia medica o dell’ospedale quindi i miei dati non potrebbero averli in alcun modo".

Quando si è accorta dell’inghippo?

"Subito dopo la terza dose, fatta nell’hub di Scandiano il 7 dicembre. Ho guardato il certificato che mi hanno rilasciato e ho segnalato subito che c’era questa dose in più. Però mi hanno rassicurato che non ci sarebbero stati problemi".

E invece?

"Il green pass non mi è arrivato né il giorno dopo e nemmeno in quelli successivi. Così ho chiamato il 1500 (il numero del Ministero della Sanità per le informazioni sul Covid, ndr) ho spiegato tutta la situazione e mi hanno detto di aspettare una settimana, dieci giorni massimo, e tutto si sarebbe risolto. Putroppo non è andata così".

Quindi cosa ha fatto?

"Ho parlato col mio medico di famiglia, il quale, purtroppo, non ha poteri per aiutarmi. Così sono tornata a Scandiano, li ho aggiornati sulla situazione e ho scoperto di non essere la sola a Reggio a fare i conti con questa assurdità. Mi hanno detto di aver contatto l’Ausl di Bolzano, anche tramite Pec, senza aver ricevuto risposta".

Cioè ci sono altri reggiani vaccinati, a loro insaputa, a Merano?

"Così mi hanno detto a Scandiano. Ora, onestamente, sono preoccupata".

Per quali ragioni?

"Innanzitutto per il lavoro. Teoricamente il mio attuale green pass è valido sino a marzo 2022, ma se, come si paventa, il Governo ne ridurrà la validità a 7 o 6 mesi, rischio di non poter tornare a scuola. Inoltre, anche se in confronto è una sciocchezza, non potrei andare a teatro con la mia famiglia per capodanno, né entrare in un ristorante. I disguidi col green pass so che possono capitare, ma di solito si risolvono in breve o comunque si capisce subito quale è il problema. La mia situazione invece è davvero incredibile".