Truffa allo Stato, assolti l’editore Motti, la moglie e tre giornalisti

Erano accusati d’aver preso indebitamente contributi. La sentenza è definitiva

È diventata definitiva l’assoluzione pronunciata per l’ex europarlamentare dell’Udc ed editore Tiziano Motti, l’allora moglie Stefania Bigliardi, tre giornalisti (Alessandro Bettelli, Roberto Rozzi e Pierpaolo Zucchetti) e la società come persona giuridica.

Erano tutti imputati per truffa continuata ai danni dello Stato e stampa clandestina.

La sentenza di primo grado risale al luglio 2015: il gup aveva prosciolto Bettelli dopo aver chiesto di essere giudicato col rito ordinario mentre gli altri, che avevano scelto l’abbreviato, erano stati assolti "perché il fatto non sussiste".

Al centro dell’inchiesta vi erano oltre 700mila euro, contributi 2010-2011 che, secondo l’accusa, non potevano essere erogati dallo Stato alla Nuova Stampa cooperativa - questa la società - di cui Motti era amministratore unico, ma che invece sarebbero arrivate alla voce ‘contributi per l’editoria’.

La Procura generale ha rinunciato all’appello che ieri la Corte ha dichiarato inammissibile, per quanto nel frattempo i reati contestati si fossero nel frattempo prescritti, alla luce della rinuncia l’assoluzione è diventata definitiva. L’avvocato Liborio Cataliotti difende Motti, Bettelli e la società, gli avvocati Guido Calci e Gianluca Luongo tutelano Bigliardi, Cataliotti e l’avvocato Domenico Noris Bucchi assistono Ruozi e Zucchetti.

al.cod.