Castellarano, truffato dalla mendicante a cui aveva fatto l'elemosina

La donna è stata denunciata. Aveva convinto l'uomo, un 52enne, a darle diecimila euro promettendo di fargli sposare una sua amica

I militari hanno denunciato la donna, il figlio e un loro amico (Foto d'archivio Stocchi)

I militari hanno denunciato la donna, il figlio e un loro amico (Foto d'archivio Stocchi)

Castellarano (Reggio Emilia), 24 gennaio 2019 - Approfittando dei problemi di un 52enne, una donna ed il figlio, con il concorso di un amico di famiglia, sono riusciti a spillare all’uomo oltre diecimila euro tra contanti e assegni. Soldi che i truffatori ottenevano sostenendo servivano per far giungere in Italia una donna che l’avrebbe sposato essendo del suo stesso credo religioso. Il tutto ben sapendo che la dottrina della religione dell’uomo consentiva unioni tra confratelli. Le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Castellarano, a cui l’uomo supportato dai familiari si è rivolto, hanno permesso di identificare i responsabili del raggiro ora finiti nei guai.

Con l’accusa di concorso in circonvenzione di incapaci i carabinieri hanno denunciato alla una 63enne, il figlio 36enne e un amico di famiglia 21enne, tutti di nazionalità romena senza fissa dimora. Tutto ha avuto inizio quando il malcapitato 52enne reggiano, all’uscita dal centro salute mentale di un ospedale, incontrava una donna a cui elargiva qualche moneta a seguito della richiesta di elemosina. Elargizione seguita dalla frase “la pace sia con te” che induceva la donna a chiedere se il 52enne fosse di un preciso credo religioso.

Avutane risposta positiva e dopo aver appreso che l’uomo era celibe la donna proponeva allo stesso la possibilità di fargli conoscere una sua amica abitante in Romania dello stesso credo religioso che l’avrebbe sposato volentieri essendo per quella religione possibile l’unione in matrimonio solo tra confratelli. Ottenuto il cellulare dalla vittima per future comunicazioni la donna si allontanava. Dopo quell’incontro ne seguivano tanti altri in cui la donna adducendo la necessità di denaro per far giungere in Italia la promessa sposa otteneva tra contanti e assegni oltre diecimila euro.

Grazie anche ai familiari l’uomo capito di essere rimasto vittima di un raggiro si rivolgeva ai carabinieri  denunciando i fatti. I militari di Castellarano attraverso mirate indagini risalivano alla truffatrice nei confronti della quale acquisivano incontrovertibili elementi di responsabilità tra cui anche il riconoscimento a opera della stessa vittima. Nei guai per concorso nel reato finiva anche il figlio 36enne risultato aver posto all’incasso alcuni degli assegni consegnati dall’uomo alla mamma e un amico di famiglia risultante intestatario dell’utenza del cellulare con cui la donna contattava la vittima per fissare i vari incontri. I tre venivano quindi denunciati.