Truffatrice al telefono si spaccia per l’avvocato Raffaella Pellini "Mamma, sto male, ho la febbre alta. Mi servono subito dei soldi"

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di Alessandra Codeluppi

"Mamma, sono fuori. Sto male, ho la febbre quasi a 40. Se non riconosci la mia voce è perché indosso la mascherina. Servono subito soldi per le cure". Ha pronunciato queste parole allarmanti una donna che, ieri mattina, ha telefonato a casa della madre dall’avvocato Raffaella Pellini (foto). Dopo aver chiamato il numero fisso, ha finto di essere la figlia e ha fatto pure un riferimento all’altra figlia Annalisa: segno che quella donna aveva raccolto informazioni precise sulla famiglia, o la conosceva. "Mille euro sono pochi: tirane fuori di più", ha intimato quella voce femminile. La madre dell’avvocato Pellini non è caduta nel tranello: seppur spaventata da quelle parole concitate, ha capito che si trattava di un tentativo di truffa. Facendo qualche domanda, si è infatti resa conto che quella donna non sapeva dove fosse andata in realtà Raffaella quella mattina, e che non conosceva neppure il nome della sorella. Così ha riattaccato la cornetta del telefono e ha chiamato in aiuto Ugo Pellini, botanico reggiano suo parente, che proprio in quel momento stava andando a trovarla.

Il raggiro è stato sventato solo grazie alla reazione lucida e ferma della padrona di casa, che ha capito di essere davanti a un imbroglio. Ma l’elenco degli anziani rimasti vittime di truffe nella nostra città è lungo, anche perché i malviventi ricorrono a numerosi escamotage. Ad esempio si fingono forze dell’ordine e chiedono soldi per incidenti stradali di fantasia commessi da parenti stretti. O si presentano come tecnici che sostengono di dover controllare contatori o tubature, e poi cercano i soldi.

"Dopo l’episodio accaduto a mia madre, voglio sollevare l’allarme sulle truffe perché gli nziani stiano attenti. Oltretutto in questo caso si trattava di qualcuno particolarmente insidioso, perché doveva conoscermi. Questi delinquenti fanno leva sulle urgenze e sugli affetti familiari", dichiara l’avvocato Pellini che ieri, subito dopo l’episodio, ha chiamato la questura: "Sporgerò denuncia e mi rivolgerò alla polizia postale perché possa fare indagini a partire dalla telefonata".