Ubaldi: "Un malcostume che stava creando disagio oltre a non dare una bella immagine per chi arriva"

Marco Ubaldi è il presidente del Consorzio dei taxi di Reggio. In città le licenze concesse per il servizio sono 60, e il consorzio ne annovera 57. L’esposto da cui è nato l’intervento della polizia Stradale presso la stazione Mediopadana, parte da lui.

"Non è un fenomeno isolato – spiega Ubaldi -. Diciamo che in nome del consorzio che rappresento, questo tipo di comportamenti stava iniziando a creare notevole malumore tra gli altri colleghi. Non solo, credo anche, in generale, non sia una gran bella immagine, anche per la città di Reggio Emilia, vedere persone, parcheggiare con l’auto blu ed attendere i passeggeri che smontano dai treni ad alta velocità e ‘procacciarsi’ delle corse senza una preventiva prenotazione".

In pratica, ciò che si è assistito alla stazione dell’Alta Velocità, per un po’ di tempo, e che è finito nel mirino dei controlli della polizia Stradale, lunedì, è una forma di ‘dumping’ commerciale, che sfocia in concorrenza sleale: "Esattamente – sbotta Ubaldi -. E’ chiaro che questi aspetti protraendosi nel tempo hanno creato uno stato di tensione e di disagio che doveva essere affrontato. Anche perché, ci troviamo in una palese violazione della legge quadro che regolamenta, in modo chiaro, la differenza fra noi tassisti e coloro che svolgono un servizio di noleggio con conducente".

Quello che, non troppo tra le righe viene evidenziato, è che la Mediopadana sta diventando sempre più come un ‘aeroporto… a rotaie’, ossia un hub vero e proprio per quanto riguarda il trasporto su rotaia ma con le esigenze, le necessità, ma soprattutto le problematiche di un vero e proprio scalo aeroportuale. Non solo dal punto di vista dei servizi commerciali, ma anche quello dei trasporti. "E non è un caso che ‘Striscia la Notizia’ abbia compiuto un reportage su quanto successo all’aeroporto di Linate, dove tantissimi operatori di servizi ‘Ncc’ operavano come fossero dei taxi veri e propri – approfondisce il presidente del Consorzio dei taxi reggiani -. A Reggio siamo all’interno di un fenomeno molto più ristretto, ma comunque che stava iniziando a creare problemi e a determinare delle situazioni spiacevoli tra di noi; e non era proprio il caso".

Da qui, è scatta la richiesta di intervento da parte delle forze di pubblica sicurezza per mettere un freno a un malcostume che stava diventanto un po’ preoccupante: "Devo ringraziare le forze di pubblica sicurezza. Hanno dimostrato sensibilità nel capire la problematica e la necessità di iniziare a dare un segnale importante per tutti – chiosa Ubaldi -. L’elemento fondamentale, infatti, è determinato dal fatto che non è detto che un certo malcostume come quello denunciato abbia a finire. In fondo alla Mediopadana transitano migliaia di persone ogni giorno, sebbene con la pandemia quel numero si sia abbassato molto, ma la portata di questo snodo ferroviario è tale che, va posta la massima attenzione anche a cercare di limitare sul nascere situazioni e comportamenti al di fuori delle norme di legge".

ni.bo.