Una storia ambientata tra Villa Minozzo, Genova e Milano, tra il secondo conflitto mondiale e gli anni Sessanta. S’intitola "Fai a Modo", intercalare del dialetto reggiano utilizzato per raccomandare a qualcuno di ‘fare il bravo’, e frase che la protagonista del libro, Stella, ripete sempre a suo figlio, Nello. È il romanzo d’esordio di Valentina Peretto, 49 anni, milanese originaria dell’Appennino. "Per me Villa Minozzo è un posto del cuore - precisa -. Mia nonna era originaria di qui e mio padre si era trasferito qui dopo la pensione. Da piccola vi ho trascorso le mie estati e appena posso ci torno sempre".
Valentina si occupa da oltre vent’anni di formazione manageriale e certificazione delle competenze, ma è anche un’appassionata di letteratura e ama scrivere: storie semplici, di persone comuni, capaci di farsi domande e di avere il coraggio di trovare risposte. "Ho iniziato a scrivere questa storia e l’ho fatta leggere a degli amici, che mi hanno consigliato di inviarla a una casa editrice - rivela -. Ci ho provato e dopo tre mesi mi hanno contattata per firmare un contratto".
Dedicato a suo padre, il libro racconta la storia di Stella, che si snoda durante il secondo conflitto mondiale, e che si alterna a quella di suo figlio Nello, ambientata invece negli anni Sessanta.
"La storia inizia proprio a Villa Minozzo - racconta la scrittrice - prende spunto dalla vita di mia nonna e da quella di mio papà, però poi è del tutto romanzata (solo i nomi dei protagonisti sono reali, ndr). Racconta del difficile rapporto tra la madre e il figlio, che potrebbe essere sintetizzata nella frase ‘i silenzi generano mostri’. Nelle generazioni che ci hanno preceduto, infatti, il dialogo in famiglia non era contemplato, e questo poteva creare problemi".
Nel libro c’è anche un mistero. La difficoltà che Stella e Nello hanno nel creare un rapporto ha radici lontane e accresce nel figlio il sospetto che la madre nasconda un segreto, che è determinato a scoprire. "Ho inteso raccontare la storia di una donna forte che riesce a superare tante difficoltà - evidenzia -. Suo figlio è scapestrato, lei lo costringe a fare il parrucchiere e diventerà molto bravo. Nella vita devi avere la fortuna di incontrare qualcuno che ti guarda con occhi disincantati, riesce a vedere la parte buona che c’è in te e ti aiuta a tirarla fuori". "Ci sono capitoli che raccontano del secondo conflitto mondiale - sottolinea , della resistenza dei partigiani, di Stella costretta a scappare in città e della nostalgia che prova per le sue montagne, dove tornerà a trascorrere la vecchiaia. Volevo trasmettere quanto sia terribile la guerra, quella di oltre 70 anni fa, ma anche quella che vediamo oggi in tv. Penso che per un ragazzo giovane viverla sia devastante. Se non trovi qualcuno a cui aggrapparti muori dentro".
Giuliana Sciaboni