E se Reggio fosse la prima in regione ad avere un’area protetta naturalistica in città? Questo è l’obiettivo della proposta di istituzione del “Paesaggio naturale e seminaturale protetto del torrente Rodano e rii del Mauriziano”, una nuova area naturale protetta comprendente il parco del Rodano e l’area agricola e naturale nel settore orientale del comune, da oltre trent’anni al centro di studi e progetti volti alla sua tutela. Il primo passo è stilare un “percorso metodologico”, approvato dal Comune e dall’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale, i quali chiederanno alla Regione la possibilità di istituire la nuova area protetta.
Nascerà quindi un Laboratorio urbano che coinvolgerà cittadini, associazioni e imprenditori agricoli, e che sarà presentato alla cittadinanza nel corso di un evento pubblico mercoledì 29 novembre alle 18 al Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro. Il Parco del Rodano è uno dei grandi spazi naturali della “cintura verde” di Reggio Emilia e comprende al suo interno luoghi di grande valore storico (il Mauriziano, il mulino e il canaletto di San Maurizio, il San Lazzaro) e naturalistico (il Sito d’importanza comunitaria Rodano-Ariolo, l’Area di riequilibrio ecologico vie Lombroso-Gattalupa, il fontanile dell’Ariolo, il torrente Acque Chiare). La trasmissione della candidatura alla Regione è prevista per la prossima primavera.
Il percorso è stato introdotto ieri dal sindaco, Luca Vecchi, assieme all’assessore comunale Carlotta Bonvicini, sindaco Luca Vecchi, assessore regionale Barbara Lori, presidente Ente Parchi Emilia Centrale Luciana Serri, e l’assessore comunale Lanfranco De Franco. Un progetto "innovativo – considera l’assessore De Franco – che conferma una visione ben definita sulla transizione ecologica già espressa all’interno del Pug, e vede protagonisti oltre 200 tra i soggetti del Terzo settore, nonché 6 Consulte d’ambito in un’area piuttosto estesa al cui interno insistono 126 aziende agricole che saranno coinvolte attivamente in questo percorso, a cominciare dalla definizione dei confini dell’area stessa".
"Essere qui, a Reggio Emilia, per presentare un progetto quale è l’istituzione di un paesaggio naturale e seminaturale protetto nell’area del Rodano, non è casuale – spiegato l’assessore regionale Barbara Lori – Perché questa città ha dimostrato una visione strategica ampia su temi decisivi quali il contrasto ai cambiamenti climatici, la qualità, vivibilità e la tutela del territorio. Quello del Rodano si appresta a divenire il sesto paesaggio naturale e seminaturale protetto in regione, e fra questi vi è anche quello, assai ampio, della Collina reggiana e delle Terre matildiche. Ma quello del Rodano sarebbe in assoluto il primo paesaggio protetto, che impatta su un territorio parzialmente urbanizzato".