Un secondo parere per l’autopsia

La figlia e il genero devono stare fuori dalla regione. Ora vivono in un’auto

Mentre si attendono i risultati dell’autopsia per fare luce sulla morte di Giuseppe, gli avvocati delle difese (Rita Gilioli per la vedova ed Ernesto D’Andrea per figlia e genero) hanno nominato un consulente medico legale di parte che esaminerà i risultati autoptici. Intanto Silvia e Riccardo (che devono ottemperare - così come la moglie - all’obbligo di dimora con firma dopo essere stati scarcerati) da sabato dormono in auto, fuori regione e non andranno più a Taranto.

"Avevano trovato una sistemazione a Reggio città – spiega il loro legale – ma il giudice Silvia Guareschi ha stabilito che devono stare fuori dai confini regionali perché sussiste il pericolo di inquinamento delle prove. Non sono d’accordo perché il capoluogo dista 60 chilometri da Toano e paradossalmente se andassero in Toscana, appena al di là dell’Appennino, sarebbero più vicini all’abitazione sequestrata. Ora hanno trovato una parrocchia che non li può far alloggiare, ma concede loro due docce a settimana, mentre la Caritas provvede con un pasto al giorno".

"Al magistrato ho chiesto e ottenuto l’autorizzazione di riottenere per loro il bancomat collegato al conto corrente cointestato tra mamma e figlia, nonché di riavere degli indumenti – aggiunge –. Mentre la Procura di sua iniziativa ha dissequestrato la Bmw nella quale dormono. Taranto? Non hanno alcun riferimento e ho presentato un’istanza per far presente che non vi andranno". Silvia e Riccardo due giorni fa hanno rilasciato alcune dichiarazioni a Mattino Cinque, continuando sostenere la loro innocenza.

dan. p.