
Orgoglio reggiano. Gli applausiscroscianti, più che per la sempre osannata maglia rosa vestita da Geraint Thomas e del campione sloveno Primoz Roglic, sono per Mirco Maestri. Il corridore della Eolo Kometa, originario di Casoni di Luzzara, è l’unico atleta di casa nostra in corsa al Giro (oltre alla Green Project Bardiani Csf, squadra di Cavriago del direttore sportivo Roberto Reverberi – figlio del mitico Bruno – dov’è cresciuto lo stesso Maestri). Arriva intorno alle 11,30 al ‘villaggio’ per la presentazione delle squadre. Paperino – così è soprannominato – ha potuto contare sul tifo di casa. Soprattutto da tre amici storici che lungo la passerella, prima del via, lo fermano e lo abbracciano. Sebastiano Vezzani, Silvio Re (che con Mirco è stato anche compagno di classe) e Damiano Calderoni ieri non potevano mancare. "Non facciamo parte neppure del fan club, siamo di più... – scherzano – Lo sentiamo sempre alla fine delle tappe, con noi si lamenta dei dolori, delle cadute. Ma è un guerriero. Dice che proverà la fuga? Lo sgrideremo, saremmo andati all’arrivo a Viareggio a festeggiarlo...". Eh sì, perché Mirco poco prima di partire ci rivela: "Oggi ci provo... La tappa vicino a casa, con amici e famiglia venuti nonostante il maltempo sulle mie strade del cuore, mi mette la pelle d’oca. Onorerò questa corsa anche per loro". E l’ha fatto. Nonostante non sia andata come sognava, al traguardo è arrivato 9°. Prima o poi ce la farà, ma intanto questo è un altro giro da Maestri.
dan. p.