Una casa per persone con disabilità per imparare a essere più autonomi

Parte il progetto che mette a disposizione un alloggio per poter conquistare una maggiore indipendenza

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Un appartamento ad Albinea dedicato al ‘Progetto autonomia: pranzo, cena, dintorni e non solo’. Apprendere abilità che possano essere usate nella vita quotidiana, saper gestire il proprio ambiente domestico, muoversi nel contesto sociale e di quartiere nel quale si è inseriti, sperimentare la coabitazione e una vita maggiormente indipendente con un percorso a tappe graduali sono alcuni degli obiettivi della nuova e importante iniziativa rivolta a persone con disabilità che da un paio di mesi ha preso il via ad Albinea.

Un progetto promosso dall’Unione Colline Matildiche e dal servizio distrettuale di disabilità adulta dell’Ausl di Reggio, condiviso con le famiglie e realizzato in collaborazione con la cooperativa Coress con fondi della legge Durante e dopo di noi. I dodici partecipanti sono persone con disabilità, età tra 25 e 55 anni, residenti nei tre Comuni dell’Unione (Albinea, Quattro Castella e Vezzano). Sono divisi in tre piccoli gruppi e si incontrano in via Grandi in un appartamento messo a disposizione gratuitamente dall’amministrazione di Albinea.

Sono seguiti da un’educatrice professionale e sono impegnati per la cura della casa, della propria persona, degli spazi, del tempo libero e delle attività domestiche come la preparazione dei pasti. Inizialmente sono previsti incontri una volta alla settimana, per quattro ore, per arrivare dalla primavera 2023 alla possibilità di pernottare. Soddisfazione dagli assessori al welfare dei tre comuni, Roberta Ibattici (Albinea), Sabina Picchi (Quattro Castella) e Giorgia Grimaldi (Vezzano): "La pandemia ha ritardato la partenza del progetto, ma siamo contenti che il percorso sia ora iniziato. Vogliamo che cresca insieme alle autonomie dei ragazzi e ragazze che lo animano e alla loro capacità di condurre una vita quanto più indipendente in un cammino condiviso insieme alle famiglie".

Tra le attività promosse anche l’incontro con il vicinato e i negozi di quartiere per sviluppare relazioni e maggiori autonomie nel campo della comunicazione, dell’orientamento, dell’educazione stradale, dell’uso del denaro e dei mezzi di trasporto.

Matteo Barca