
Reggio Emilia, 11 aprile 2023 – Una cascata da 527 milioni di euro sul territorio provinciale grazie al Pnrr. È questa la cifra definitiva dei soldi che arriveranno entro il 2026, all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza che su tutta l’Italia (attraverso fondi europei e nazionali) vale oltre 200 miliardi tra prestiti e soldi a fondo perduto.
Ma come verranno ripartiti? Alla domanda ha risposto la Regione pubblicando sul proprio sito la mappa completa di tutti i comuni dell’Emilia-Romagna, dove si possono estrapolare i dati reggiani. Due le classificazioni fatte: la prima, meno indicativa, i milioni destinati a ogni singolo Comune; la seconda, più interessante, riguarda i ‘contributi pro capite’, ovvero soldi per abitante, che di fatto aiuta a capire quale amministrazione ha agito meglio indipendentemente dalle dimensioni.
Analizzando la prima classificazione, non sorprende che Reggio sia ampiamente prima con 168 milioni di euro destinati (focus a parte nella pagina precedente), seguita da Guastalla (31 milioni), Castelnovo Monti (27,9) e Correggio (18,6). La nostra provincia in Regione si piazza al quarto posto dopo Bologna (1,7 miliardi) e Modena (642 milioni), incredibilmente dietro a Ferrara (610) ma davanti ai ‘cugini’ di Parma (485). Per dare un’idea, i soldi non vengono ripartiti solo alle amministrazioni comunali, che detengono comunque la fetta maggiore (34%). Ci sono anche soggetti privati (9,1%), consorzi di bonifica (8,3%) o partecipate (7,9%), passando da Università (6,6%) fino a autorità portuali di (2,8%), mentre a istituti di ricerca, per dare un’idea, è riservato solo l’1,8%. Ancora, i settori maggiormente coinvolti dai fondi sono il sociale, il trasporto e le infrastrutture ambientali e idriche, mentre il 50% dei progetti è riservato o a una nuova realizzazione, o a un efficientamento energetico e tecnologico. Infine, i soldi arrivati: la Provincia al momento non è in grado di dare una percentuale complessiva, ma basandosi solo sull’ente sono stati sbloccati 2,2 milioni su 27; parametrati sull’intero territorio, significherebbe una cinquantina di milioni su 527, ricordando che c’è tempo fino al 2026 per completare tutti i lavori.
Passando invece al contributo pro capite, la Regione ha stilato una sorta di pagella: 1 per chi ha valori bassi; 4 per i più alti. Ecco allora che la classifica cambia: Casalgrande, Scandiano e soprattutto Albinea (‘solo’ 666 euro a persona) si beccano un 1, così come molti comuni nella Bassa (Bagnolo, Novellara, Reggiolo e Rolo per esempio), eccezion fatta per Boretto ampiamente promosso con un 4; merito soprattutto dei fondi per l’elettrificazione della Parma-Suzzara, arrivando a 3.260 euro per cittadino. E se la val d’Enza prova a difendersi (1 per Bibbiano e Cavriago, vola Canossa con 4) il vero exploit è dell’Appennino che non totalizza nemmeno una ‘insufficienza’: Castelnovo Monti (3mila euro a persona; la ‘capitale’ della montagna utilizzerà parte delle risorse per costruire un nuovo palasport, nella foto il progetto) e l’incredibile Toano (9,4 milioni su poco più di 4mila abitanti) sono i capofila di amministrazioni che nonostante le ben note difficoltà del crinale hanno saputo intercettare più fondi possibili.