Una montagna di rifiuti pericolosi

Scoperto un deposito abusivo con parecchie tonnellate di materiale dannoso per la salute pubblica

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Un controllo nell’area di un cantiere per realizzare delle stalle, nella Bassa Reggiana, ha permesso ai carabinieri del nucleo forestale delle stazioni di Gualtieri e Busana di scoprire un deposito abusivo di rifiuti che avrebbero potuto diventare estremamente pericolosi per la salute pubblica.

Anche con l’uso di droni, è stata individuata una vera e propria attività di recupero di rifiuti edili, senza autorizzazione.

Le verifiche hanno messo in luce come il cosiddetto "aggregato misto" era da considerarsi, nella realtà dei fatti, come un rifiuto pericoloso, ma messo in vendita con marcatura Ce.

Alcuni cumuli di rifiuti, per di più, erano stati stoccati proprio a pochi metri da un corso d’acqua, in violazione del vincolo paesaggistico e di sicurezza idraulica.

Anche i pozzetti per raccolta delle acque rimaste a contatto con i rifiuti del piazzale (a tutti gli effetti reflui industriali) si trovavano sepolti sotto il grosso cumulo di rifiuti, rendendo in questo modo inefficiente il sistema di raccolta e depurazione delle acque, non escludendo peraltro la dispersione nel terreno, col rischio di confluire nel canale.

A conclusione dei rilievi cartografici e degli accertamenti documentali, i carabinieri hanno sequestrato l’intero impianto.

Si tratta complessivamente di oltre diecimila metri cubi di materiale stoccato illecitamente, per un peso di circa 16 tonnellate, equivalente, per spiegare meglio la portata di quanto scoperto, della portata di quattrocento camion.

Al contempo è stato sequestrato anche il cantiere edile a pochi chilometri di distanza, dove circa cinquemila tonnellate di rifiuti pericolosi sarebbero state illecitamente smaltite.

Il proprietario dell’impianto, che è risultato essere residente in Veneto, è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti pericolosi, scarico non autorizzato di acque reflue industriali, abusivismo edilizio e violazioni di tipo paesaggistico ed idraulico, fino alla frode in commercio per vendita da parte dell’azienda di rifiuto pericoloso non correttamente sottoposto a recupero.

a.le.