
Non sono mancate le polemiche e le reazioni politiche dopo che la consigliera di maggioranza di Casalgrande Solange Baraldi, sulle sue pagine Facebook, ha appoggiato la raccolta firme alla proposta di legge di iniziativa popolare ‘Un cuore che batte’ per introdurre nella legge 194, che regola l’interruzione volontaria di gravidanza, l’obbligo alle donne ad ascoltare il battito del cuore del feto.
Baraldi era stata già criticata da Matteo Balestrazzi, e anche i Giovani Democratici si schierano a fianco del consigliere del Pd: "Siamo fermamente contrari all’invito di una consigliera di maggioranza di Casalgrande di firmare una proposta di legge che renderebbe obbligatorio far ascoltare il battito cardiaco del feto a una donna che desidera abortire – dice Laura Arduini, segretaria provinciale –. E siamo a difesa della legge 194 che tutela il diritto delle donne all’autodeterminazione e riteniamo che essa abbia bisogno oggi più che mai di essere riformata e rinforzata".
"È preoccupante – aggiunge – che in alcuni territori del nostro paese l’obiezione di coscienza e leggi medioevali stiano limitando l’accesso all’interruzione di gravidanza. Sorprende che la maggioranza di Casalgrande non abbia preso le distanze da una proposta del genere, come invece fatto dal consigliere Balestrazzi".
Per Arduini "invocare la libertà di espressione non può giustificare l’imposizione di ostacoli che violano la dignità e libertà delle donne". Pure Giulia Tosti di Casalgrande, coordinatrice di ‘Libera’ di Modena, non è favorevole "alla proposta di legge: è una follia. Sui social ho letto le polemiche per il caso di Casalgrande e non sono d’accordo con la posizione della consigliera".
Il sindaco Giuseppe Daviddi, interpellato sulla vicenda, sottolinea che è un "tema delicato e personale: ognuno di noi alla propria idea. Difenderò sempre l’idea di Baraldi e anche quella di Balestrazzi. Rispettiamo tutte le idee, ma non esprimo il mio pensiero e sono a disposizione per aprire un tavolo di confronto. Stimo e apprezzo Baraldi". Daviddi ribadisce che ognuno può esprimere "il proprio pensiero senza offendere nessuno: invito tutti ad usare aggettivi appropriati. Non è però un tema locale che coinvolge il Comune di Casalgrande".
Matteo Barca