
Chissà quanti campi di calcio avrebbe calcato ancora e quanti trofei avrebbe voluto consegnare nelle premiazioni dei vari campionati giovanili e dilettantistici come ha fatto negli ultimi dieci anni. Celso Menozzi, se n’è andato all’età di 76 anni (ne avrebbe compiuti 77 il prossimo 15 dicembre), stroncato da un male incurabile che ha aggravato rapidamente le sue condizioni in poco tempo. È morto nella tarda serata di mercoledì, al Core dell’arcispedale Santa Maria Nuova della sua Reggio. Città della quale era un punto di riferimento per la Figc, la Federazione Italia Giuoco Calcio, sia a livello provinciale sia a livello regionale. E su tutti i ‘suoi’ campi dell’Emilia-Romagna, nelle partite del weekend verrà ricordato con un minuto di silenzio, nel quale tutte le squadre – dai dilettanti ai campionati giovanili – si abbracceranno, raccogliendosi nella sua memoria.
Dopo aver lavorato come commerciante di lampadari, Celso è entrato nel 2010 nella Federazione: una passione per lo sport la sua, che lo aveva portato per anni ad essere storico dirigente del Pievecella (prim’ancora Pieve Landi e Us Pieve) fin da metà degli anni ’70 contribuendo a costruire il settore giovanile. In Figc il primo ruolo ricoperto fu quello di consigliere regionale, carica che ricoprì in più mandati. Nell’ultimo mandato, tra l’altro, era stato anche eletto vice presidente regionale della Figc, con delega al settore giovanile. Da un anno, inoltre, era consigliere regionale Emilia-Romagna e delegato della provincia di Reggio.
Per capire quanto fosse apprezzato dalle società che in lui vedevano una figura di riferimento per risolvere qualsiasi problema o situazione, basterebbe fare un giro sui social che ieri sono stati inondati di messaggi, ricordi e foto in sua memoria da parte di tutto il mondo del calcio reggiano. Che lo ricorda come un dirigente appassionatissimo e che si è speso per far crescere il movimento sportivo locale. Chi lo conosceva bene parla di lui come una persona gentile, solare, sempre pronta a intervenire per costruire e mai per distruggere.
"Celso Menozzi è stato un uomo di quelli che oggi non si trovano più, sempre disponibile, attento, appassionato – ha detto il presidente regionale della Federcalcio, Simone Alberici – Ha amato il calcio in modo totale, viscerale, donando il suo tempo, quella competenza e quella umanità che contraddistinguono i grandi. La sua perdita è un lutto enorme per il mondo del calcio dilettantistico e per tutti noi che lo abbiamo conosciuto e gli abbiamo voluto bene. Celso era un faro, un punto di riferimento per tutti: lo piange non solo il calcio ma tutto lo sport regionale".
Celso lascia la moglie Silvia, il figlio Davide, la nuora Barbara e i tre adorati nipotini Matteo, Maia e Margherita. I funerali si svolgeranno oggi alle 14,15 partendo dalla camera ardente dell’Arcispedale, per la chiesa di Pieve Modolena.