
Filippo Carboni, un assist al debutto in Serie A
UNAHOTELS REGGIO EMILIA 86ESTRA PISTOIA 72
UNAHOTELS: Barford 14, Winston 11, Gombauld 4, Smith 15, Uglietti 10, Deme 2, Carboni, Fainke, Faried 22, Grant 2, Chillo 4, Cheatham 2. All.: Priftis
ESTRA: Benetti 6, Della Rosa 5, Ceron 1, Paschall 9, Pinelli, Cooke 12, Forrest 17, Boglio 4, Stoch 3, Saccaggi 4, Allen 8, Valerio Bodon 3. N.e.: Pinelli e Stoch. All.: Okorn
Arbitri: Michele Rossi, Giulio Pepponi, Matteo Lucotti
Parziali: 22-20, 40-36, 62-58
Note: spettatori: 3751; tiri da 3: Unahotels 6/20, Estra 9/28; tiri liberi: Reggio Emilia 18/18, Pistoia 11/23. Rimbalzi: 41-40.
Come da pronostico, senza spendere troppe energie ma giocando con la dovuta attenzione quando serviva, l’Unahotels sbriga l’agevole pratica Pistoia (i toscani arrivavano al Bigi già retrocessi ma con 250 encomiabili tifosi al seguito) chiude a 36 punti la regular-season, il miglior bilancio di vittorie da 10 anni a questa parte, e da settima affronterà Trapani nei quarti playoff, che scatteranno sabato in Sicilia col fattore campo a vantaggio dei siculi (gara 3 in via Guasco giovedì 22). Riguardo alla gara con l’Estra, Reggio ha giocato a lungo come il gatto col proverbiale topo, dando sempre l’impressione di poter risolvere la partita quando volesse, alzando l’intensità quanto bastava senza rischiare problemi fisici. Un paio i break del match che hanno fatto capire al numeroso pubblico presente (oltre 3.700 spettatori, tra cui l’indimenticato ex Rimas Kaukenas, applauditissimo) che i biancorossi erano superiori. Nel momento in cui un ottimo e concentrato Faried ha offerto la migliore versione di sè, coadiuvato da Barford, Uglietti e Smith, l’inerzia ha preso la via di Reggio per non lasciarla più, con Winston a dettare i ritmi per l’ultimo sforzo. Nel finale spazio agli under Carboni (figlio della presidente Veronica Bartoli) e Deme, all’esordio in serie A. Con quest’ultimo che realizza pure il suo primo canestro. La gara, in avvio, è andata via liscia con qualche canestro pregevole e diversi errori da ambo le parti dovuti più alla bassa intensità che al mordente difensivo. Il punteggio resta in equilibrio con un canestro da metà campo di Della Rosa a chiudere il primo parziale. Nel secondo il leitmotiv non cambia. C’è un po’ di lotta sottocanestro perché vecchie volpi del parquet come Paschall e Faried mostrano spirito competitivo. Qualche sprazzo di classe di Winston e Smith regala all’Unahotels l’abbrivio per raggiungere l’intervallo lungo ancora in lieve vantaggio.
L’avvio di terzo periodo movimenta un po’ la contesa: sale in cattedra, con prepotenza tecnica e intensità, Faried, che per alcuni minuti domina sui due lati del campo e propizia l’allungo biancorosso. La Pallacanestro Reggiana tocca il +7 (54-47) a metà periodo, ma la chiave di volta del match arriva dopo pochi minuti dell’ultimo quarto: la porta la apre Winston con la sua "verve", il varco lo allargano i canestri di Uglietti, Smith e Faried. Al 5’ i padroni di casa arrivano al +14. Il resto è attesa della sirena finale.