Va a fuoco la baracca, paura per la Stradivari

Il deposito attrezzi sul pontile di Boretto avrebbe preso fuoco per il troppo caldo. È l’ennesima tegola per chi vive sul Grande Fiume

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di Antonio Lecci

Il caldo che non solo lascia a secco le navi, ma rischia persino di farle andare a fuoco. È decisamente una delle primavere più siccitose degli ultimi settant’anni quella che ci stiamo mettendo alle spalle, ma ciò che è successo ieri mattina era davvero imprevedibile.

Ha rischiato infatti di andare in fumo la storica motonave Stradivari, ancorata al pontile turistico Giudecca di Boretto. Si è evitato il peggio, ieri all’alba, soltanto grazie al tempestivo allarme lanciato da un passante e alla manovra di allontanamento dell’imbarcazione dal pontile a una distanza di sicurezza dalle fiamme.

A provocare il rogo alla baracca usata come deposito di attrezzature e arredi della Stradivari sarebbe stata l’autocombustione di una sostanza per la verniciatura del legno, altamente infiammabile. A favorire l’innesco delle fiamme potrebbe essere stata proprio l’alta temperatura creatasi all’interno della baracca in lamiera, per l’effetto dell’esposizione costante al sole.

Già verso le 3,40 una telecamera attiva in quella zona avrebbe ripreso dei bagliori: era il fuoco che si stava sviluppando. Ma è stato verso le cinque che un passante, Daniele Pasini, nel transitare lungo l’argine ha notato un denso fumo scuro arrivare dal lido.

"Sono entrato nel parcheggio del lido – racconta Pasini – e ho visto la baracca in fiamme. Ho telefonato ai vigili del fuoco e avvisato Giuliano Landini, capitano della Stradivari, in quanto la nave era in grave pericolo". Landini si è precipitato sul posto, si è messo al timone della Stradivari e l’ha spostata quanto basta per evitare contatti con le fiamme, mentre i vigili del fuoco di Guastalla e Viadana provvedevano a domare l’incendio. Le cause del rogo sarebbero dunque accidentali, ma i carabinieri di Boretto stanno verificando quanto accaduto.

E’ andato distrutto il materiale contenuto nella baracca, in particolare cavi, attrezzature e un centinaio di sedie in uso al ristorante della Stradivari. La storica motonave non ha riportato nessun danno (tranne a un salvagente esposto al calore), grazie al tempestivo allarme e alla manovra di allontanamento del natante durante lo sviluppo delle fiamme alla baracca.

Ma certo non è un buon momento per chi deve vivere sul Grande Fiume o di sicurezza. E la situazione climatica, con alte temperature e scarse precipitazioni, sta condizionando anche il livello del Po, con Coldiretti che torna a rilanciare il ’solito’ allarme: "La quota del fiume è più bassa che a Ferragosto di un anno fa, con la siccità nei campi che colpisce le semine primaverili di riso, girasole, mais e soia, ma anche le coltivazioni di grano, altri cereali e foraggi per l’alimentazione degli animali, in un momento in cui è necessario garantire la piena produzione a causa degli effetti della guerra in Ucraina".

La Coldiretti aggiunge: "Per risparmiare l’acqua e aumentare la capacità di irrigazione, è stato elaborato un progetto immediatamente cantierabile per una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento di strutture già esistenti".