"Vaccinazioni, coinvolgete i medici di famiglia"

Euro Grassi, segretario della Fimmg, lancia l’appello: "Ascoltateci. In due mesi abbiamo tenuto fuori dagli ospedali 7mila pazienti"

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Dopo il ‘V-Day’ molte opinioni in disaccordo con l’efficacia e la sicurezza dei vaccini hanno iniziato a farsi strada con più forza.

Alcune di queste interessano i medici e, in particolare, il loro ruolo in questa campagna che dovrebbe mettere un punto alla lotta al virus.

Euro Grassi, segretario della Fimmg Reggio Emilia (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) lancia un appello.

Segretario Grassi, cosa ne pensa dell’idea di rendere obbligatorio il vaccino per chi lavora nel pubblico?

"Ho sempre ritenuto che chi lavora per lo Stato debba adeguarsi alle leggi, mentre un libero professionista deve essere, appunto, libero di fare o non fare ciò che ritiene".

Dell’obiezione di coscienza invece?

"Non vedo perché ci debba essere obiezione di coscienza, per di più in un momento di pandemia come questo. Sarebbe come non andare a visitare un paziente, c’è un codice deontologico da seguire. Ci può essere una differenza di scelta, visto che i vaccini sono diversi tra loro e qualunque medico potrebbe avere delle preferenze, chiaramente su basi scientifiche. Il problema, se parliamo dei medici di medicina generale, è un altro".

Quale?

"Mi chiedo perché ancora non ci abbiano coinvolti come associazione nella vaccinazione contro il Covid, e soprattutto perché non ci sia un medico di medicina generale nella cabina di regia che si deve occupare della vaccinazione. E’ già successo all’inizio della pandemia e sul territorio. Chi è che sta curando il 98% dei positivi in Emilia-Romagna? I medici di medicina generale, le cure primarie in generale. Gli ambulatori-Covid in soli due mesi hanno tenuto fuori settemila persone dagli ospedali della provincia".

Sui medici di medicina generale potrebbero ricadere anche delle responsabilità, o no? Per esempio, se una donna incinta volesse vaccinarsi, il consulto e quindi la decisione spetterebbe al suo medico?

"Al momento le donne in gravidanza non rientrano nelle categorie per cui è prevista la vaccinazione. Potrebbero rientrarci più avanti, anche a ottobre, ma a quel punto avremo anche dei dati vaccinali".

Quindi i medici non hanno nessuna responsabilità?

"Hanno quella di fare l’anamnesi del paziente, per quanto riguarda il vaccino poi si dà un documento di consenso informato. La responsabilità è quella di conservare il vaccino, saper fare le manovre di rianimazione e gestire eventuali complicazioni vaccinali, che sono rarissime ma esistono".

Nessun medico, che lei sappia, ha paura o è in dubbio sul vaccinarsi o meno?

"I medici sono anzitutto uomini e donne, per cui di sicuro ci sono quelli titubanti. In questo caso però penso che debbano dare l’esempio".

Giulia Beneventi