"Vaccini per tutti, ma ci vorrà pazienza"

La direttrice sanitaria Nicoletta Natalini: "Andremo per categorie e saremo noi a chiamare i cittadini. Puntiamo a farne 1.200 al giorno"

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di Stefano Chiossi

Inizia da oggi la vaccinazione su larga scala per gli operatori sanitari allo Spallanzani (ieri sono state consegnate le prime 6mila dosi), in attesa di spostarsi l’11 gennaio alle Fiere. Circa 300 persone in 6 ore. E un concetto chiaro ribadito dall’Ausl: inutile prenotarsi ora, perché al resto della popolazione si arriverà verosimilmente a marzo.

Parole della direttrice generale Cristina Marchesi, in una conferenza di fine anno assieme alla direttrice sanitaria Nicoletta Natalini e al direttore presidio ospedaliero Giorgio Mazzi.

"Abbiamo attuato un piano mensile per ora: a conti fatti dipende dalle dosi che ci vengono garantite" ha ribadito Marchesi. Ovvero 5 scatole a settimana da 1.170 dosi, quindi 5.850 ogni 7 giorni; proiettati fino al 31 gennaio (compresa la prima fornitura di ieri) sono 29.250.

Di base verranno vaccinate 14.625 persone in un mese abbondante, perché – va ricordato – per la copertura totale servono due iniezioni nel giro di una ventina di giorni. Poche se proiettate in un anno.

"Ma in primavera contiamo di aumentare la potenza di fuoco – ha ribadito Natalini -. Dipende dal numero di dosi che arriveranno, e se si aggiungeranno altri tipi oltre a quello di Pfizer. Alle Fiere a pieno regime avremo almeno 15 box vaccinali in tre aree, riuscendo a raggiungere dalle 800 alle 1.200 persone al giorno".

I numeri – va da sé – sono importanti. Ma tutto parte da una piena adesione: "Abbiamo aperto l’iscrizione lunedì sera alle 23, e in un giorno e mezzo (fino a ieri mattina, ndr) si sono prenotati circa 2mila operatori sanitari sulle 8mila figure professionali che compongono la nostra azienda. Un’ottima risposta visto che siamo davvero agli inizi" ricorda con un sorriso Marchesi.

Senza sottrarsi alle domande sul personale contrario al vaccino, anche all’interno delle Rsa come ribadito da Coopselios. "Dal punto di vista giuridico, non ci sono controindicazioni. Su quello deontologico invece si può dire che forse hanno sbagliato lavoro. Difficile quantificare quanti siano ora, ma basterà fare un calcolo sul numero di adesioni in base ai nostri dipendenti".

Natalini ha poi ribadito le caratteristiche della campagna vaccinale: "Andremo per categorie, e saremo noi a chiamare i cittadini, non il contrario. Per esempio gli anziani saranno tracciati attraverso i medici di base, idem chi ha patologie croniche. E così via per le scuole e tutte le restanti categorie. Chi ha già avuto il Covid scenderà nella lista delle priorità, perché ha un certo grado di immunità. Ma potranno ovviamente farlo".

Prima di chiosare: "La provincia conta mezzo milione di abitanti, sappiamo di non dover ragionare su una settimana, quanto invece nel lungo periodo. Pertanto la prima fase è degli operatori socio sanitari, ospiti di strutture per anziani e personale esterno come volontari 118 e via discorrendo. Poi il resto della popolazione. Chiediamo solo un po’ di pazienza".