Vaccino Covid: gravidanza? "Meglio a due mesi dall'iniezione"

I consigli dell’Ausl per le neo-mamme o per chi aspetta ora un bambino: "Per ora nessun caso critico, ma serve prudenza"

Il risk manager Ausl, dottor Pietro Ragni

Il risk manager Ausl, dottor Pietro Ragni

Modena, 18 gennaio 2021 - Tra le incertezze che accerchiano la questione vaccini, una in particolare interessava le donne in gravidanza o in fase di allattamento. Sabato però il Ministero ha aggiornato il documento in cui sono stabiliti i divieti riguardo al vaccino: ora è consentito vaccinare le donne gravide e in allattamento. "Quello che già sapevamo è che i vaccini non sono composti di germi o virus vivi – considera il risk manager Ausl, dottor Pietro Ragni –. L’Rna messaggero è una parte di ciò che viene prodotto dal virus, non il suo genoma, per cui di per sé non costituisce un pericolo. Finora poi, su circa 4 milioni di vaccinazioni nel mondo, non c’è stata nessuna segnalazione di questo tipo. Dal punto di vista biologico è difficile pensare che ci siano dei problemi. Poi, certo, c’è l’altro piatto della bilancia".  

Ovvero? "Che è una malattia pesante sia individualmente che socialmente. In questo momento il virus non è sotto controllo: questo va tenuto bene a mente. Vale per tutti i Paesi occidentali, non dipende da un governo o dall’altro, siamo in piena fase epidemica". Quindi come si può fare una scelta? "Bisogna distinguere intanto il percorso di una gravidanza da quello dell’allattamento". Cioè? "Quanto all’allattamento, tutte le società scientifiche del mondo si sono orientate per promuovere la vaccinazione e in Italia è stato sottolineato che, anche dopo consulto medico, la decisione sul vaccino è solo e unicamente della donna". In gravidanza invece? "La situazione è più delicata, l’Iss si è pronunciato solo sui casi di donne incinte che hanno patologie specifiche, come ipertensione arteriosa e obesità, che sono abbastanza comuni durante la gravidanza. In quei casi conviene pensarci un attimo, ma il documento non contiene raccomandazioni per donne in gravidanza sane. La mia interpretazione è che se da un lato la vaccinazione non presenta rischi in rapporto a quanto già conosciamo degli altri vaccini, dall’altro non si conosce con certezza il comportamento del vaccino contro il Covid-19 in gravidanza. Molte donne ci chiedono anche dopo quanto tempo dalla vaccinazione sia meglio intraprendere una gravidanza". Lei che ne pensa? "Com’è stato per gli altri vaccini, se una donna si è vaccinata e non sapeva di essere incinta, ci si aspetta che non succeda nulla di negativo. Se è in grado di programmare la gravidanza, la mia opinione è che sia meglio aspettare un paio di mesi dalla prima iniezione. A quel punto l’infiammazione, che il vaccino deve scatenare per preparare il sistema immunitario ad affrontare il virus, ha fatto il suo corso. E’ solo una prudenza in più che personalmente ritengo ragionevole, visto che il vaccino è entrato in uso da poco tempo".