Vaccino influenzale Reggio Emilia, in arrivo 132mila dosi. Ecco come saranno distribuiti

Sono il 25% in più dell’anno scorso. Ma saranno consegnate in due tranche, quindi qualcuno rimarrà senza fino a fine ottobre

Vaccino influenzale (Foto Dire)

Vaccino influenzale (Foto Dire)

Reggio Emilia, 29 settembre 2020 - In vista di questa stagione autunnale e invernale marchiata dall’emergenza sanitaria, l’Ausl di Reggio ha richiesto oltre il 25% dei vaccini antinfluenzali in più rispetto all’anno scorso. Numeri che rimangono confortanti, sulla carta, ma la paura che non siano abbastanza c’è, mettendo già da ora in conto un sensibile aumento della domanda da parte dei cittadini.

Al contempo, l’allerta sul distanziamento nelle sale d’attesa per il vaccino ha reso necessario un dislocamento di più della metà dei medici generali della provincia, in sedi dall’ampiezza adeguata a poter svolgere la propria attività in sicurezza.

«Quest’anno abbiamo richiesto 132 mila dosi di vaccini antinfluenzali – spiega la direttrice del dipartimento di igiene pubblica, Emanuela Bedeschi –. Saranno distribuiti in due tranches, in modo da poter partire il 12 ottobre: la prima sarà da 70/80 mila dosi, la seconda arriverà entro la fine del mese di ottobre".

LEGGI ANCHE "Meno morti Covid con più vaccinati influenza". Gimbe: "Rischio carenza dosi in farmacia"

Tra le categoria per cui il vaccino è gratuito rientra chi ha più di 60 anni, le donne in gravidanza, il personale sanitario, i soggetti tra i 6 mesi i 60 anni con patologie croniche, gli addetti ai servizi pubblici, i volontari socio-sanitari e i donatori di sangue.

Lo scorso anno a Reggio erano state acquistate 102 mila dosi e registrate 95 mila richieste da parte dei cittadini, con una copertura di +2% rispetto al 2018/19. La partenza anticipata di questa campagna è motivata in primis dall’emergenza da Covid-19, ma anche dalla necessità di poter garantire negli ambulatori medici o le strutture sanitarie competenti le corrette modalità di accesso, che non è più così diretto dopo il lockdown. "Deve essere evitato nel modo più assoluto il riversamento nelle sale d’attesa – segnala Mirco Pinotti, direttore del dipartimento cure primarie –. La programmazione di quest’anno serve a sapere con precisione quante persone accederanno nelle diverse fasi d’attesa, per garantire il distanziamento".

I medici di medicina generali sono stati coinvolti nella ri-organizzazione del sistema vaccini antinfluenzali già dai primi mesi estivi. Questo per far combaciare a una maggiore richiesta dei cittadini anche una chiamata più attiva da parte dei medici stessi, che si occuperanno in primis di contattare i propri assistiti per informare sul vaccino antinfluenzale (l’obiettivo posto per quest’anno dalla Regione è quello di raggiungere una copertura vaccinale degli over 64 pari al 75%).

"In seguito a una verifica effettuata su tutti gli studi e ambulatori – prosegue Pinotti – circa il 55% dei medici della provincia ha preferito eseguire le vaccinazioni in sedi più ampie".

Sui sei distretti ospedalieri della provincia reggiana sono state individuate 38 sedi ‘alternative’ che garantiscono il distanziamento. "Di queste, 13 sono dell’Ausl locale – aggiunge – e le rimanenti 25 sono state selezionate, Comune per Comune, dai sindaci, i direttori dei distretti e vari enti locali di volontariato". Valgono ad esempio di ‘sede alternativa’ quelle dell’Avis, di Croce Rossa o Croce Verde, ma anche gli ex boc ciodromi o gli oratori. «La preoccupazione c’è perché è innegabile che sia un anno particolare – chiude Pinotti –, ma i medici sono stati informati sull’ampia disponibilità di vaccini di quest’anno, così come sul fatto che non arriveranno tutti subito".

"Ci potranno essere persone che si fanno prendere dalla necessità di fare la vaccinazione entro la prima settimana della campagna – ipotizza la direttrice Bedeschi –. Non tutti però riusciranno: il sistema non lo consente, nemmeno con un’ottimizzazione delle risorse"