REDAZIONE REGGIO EMILIA

Valanga sul Cusna, l’ira del sindaco: “Se i soccorsi si pagassero tutti sarebbero più prudenti”

Enrico Ferretti: “La montagna non è il luna park. La nevicata era attesa da giorni: tutte le volte che qualcuno è in difficoltà si muovono elicotteri e mezzi”

Valanga sul Cusna, l’ira del sindaco: “Se i soccorsi si pagassero tutti sarebbero più prudenti”

Reggio Emilia, 9 febbraio 2025 – Una vicenda a lieto fine, quella degli escursionisti salvati dalla valanga caduta sul monte Cusna, sull’Appennino reggiano. Ma che ha scatenato le ire di Enrico Ferretti, sindaco di Ventasso, territorio dove si è sfiorata l’ennesima tragedia. “La montagna va rispettata, non siamo al luna park”, scatta Ferretti.

FOCUS / Troppi escursionisti incoscienti in montagna, come prepararsi per evitare incidenti

''Innanzitutto - spiega Ferretti - prima di avventurarsi ad alta quota, è bene conoscere le regole del gioco: al giorno d'oggi le previsioni meteorologiche sono accuratissime, bisogna consultarle sempre prima di andare in montagna, valutando se possono sorgere delle criticità legate al maltempo. In questo caso, erano giorni che attendevamo una nevicata durante il fine settimana, eppure ci sono persone che hanno scelto comunque di andare nei boschi, dove la rete telefonica è mediamente molto più scarsa rispetto alla media, senza preoccuparsi delle possibili complicazioni climatiche".

E poi c’è la questione economica. "Ogni volta che una persona si perde o ha delle difficoltà, vengono mobilitati elicotteri e mezzi di soccorso che devono operare in situazioni di emergenza, lungo pendii scoscesi o a margine dei dirupi – prosegue Ferretti –; gli stessi soccorritori, a cui va tutta la nostra più sincera gratitudine, rischiano la vita per intervenire tempestivamente. Questa cosa è intollerabile. Chi ama la montagna sarà sempre il benvenuto, ma occorre conoscere i propri limiti e i rischi che si corrono''.

Ferretti conclude con una provocazione: ''È davvero bellissimo sapere che ci sono volontari e mezzi di soccorso sempre pronti ad intervenire. Ma abusarne è ingiustificabile. Se iniziassimo a far pagare il servizio svolto, sono certo che il numero di interventi annui scenderebbe notevolmente. Non vogliamo arrivare a questo punto, però le azioni di soccorso costano tanto, non si può scherzare su questi temi. In gioco c'è la sicurezza delle persone e la salvaguardia del nostro territorio''.