Variante di Calerno, opposizioni all’attacco: "Avete perso sette anni"

Il Comune ha versato 50mila euro alla Provincia per la progettazione. "Ma il protocollo tra i due enti è stato firmato nel 2015"

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Con una determinazione del 25 novembre il comune di Sant’Ilario ha versato alla Provincia 50mila euro per la progettazione definitiva – esecutiva della variante di Calerno alla Via Emilia. "Il Comune di Sant’Ilario ha impiegato sette anni per attuare il protocollo d’intesa con la Provincia di Reggio", commentano i consiglieri comunali di "Alternativa Civica per S.Ilario e Calerno". Il Protocollo che definiva i compiti e gli obblighi dei due enti porta la data del dicembre 2015. Occorre tenere presente che la progettazione preliminare della variante di Calerno alla via Emilia risale al 2008.

"Sette anni buttati - sottolineano Iotti e gli altri esponenti di Alternativa - perché evidentemente per la maggioranza Pd il tempo non conta. Nel frattempo, in questi sette anni, dal centro di Calerno sono passati oltre 45 milioni di automezzi. Quanti gas di scarico, quanto rumore, quante minacce per la sicurezza, quanto condizionamento alla vita sociale del centro? Per nascondere la propria inerzia la maggioranza Pd aveva scaricato tutta la responsabilità della variante sull’Anas: era l’Anas che doveva realizzare l’opera, l’Anas doveva redigere il progetto".

Il tutto però dimenticando che la variante di Sant’Ilario è stata progettata dagli enti locali per spostare all’esterno tutto il traffico pesante. "Dopo tanto parlare con nessun risultato concreto - aggiungono i consiglieri di minoranza -, ora si torna da capo, come nel gioco dell’oca. Per i cittadini di Calerno, però, questo non è un gioco. Si tratta di salute, di sicurezza, di qualità della vita".

E chiedono quanto tempo ancora il Comune e la Provincia faranno passare prima di produrre un risultato tangibile e concreto: "Quante storie racconteranno per tentare di giustificare il proprio disinteresse per il centro di Calerno? Diciamo la verità, il modo in cui è stato affrontato questo problema non è degno di un territorio civile come il nostro. Promesse declamate e mai mantenute, continue manovre per spostare nel tempo il problema, comparsate di autorità varie per abbindolare gli elettori: tutto questo deve finire, per rispetto dei cittadini di Calerno".

Francesca Chilloni