Vasco Brondi canta gli Invisibili e i Talismani

L’artista sarà uno dei personaggi più attesi al concertone in programma stasera a Scandiano per sostenere i lavoratori dello spettacolo

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di Gloria Annovi

Sold-out per il concerto di questa sera in piazza Fiume a Scandiano dove va in scena "Per gli invisibili", manifesto per sostenere il settore dello spettacolo dal vivo dopo la crisi profonda causata dal Covid-19. Sul palco Vasco Brondi, Tre Allegri Ragazzi Morti, Francesco Bianconi dei Baustelle, Massimo Zamboni, gli scrittori Paolo Cognetti, Claudia Durastanti e l’artista Margherita Vicario.

Vasco Brondi, che arriva nella cittadina emiliana con i suoi "Talismani per tempi incerti" porta in scena uno spettacolo concepito in questi mesi così particolari e complicati.

Da tempo ormai siete invisibili, non crede?

"La musica, l’arte, la letteratura nella nostra società sono considerate qualcosa di poco funzionale, di futile, invece nei momenti di crisi si dimostrano un sostegno indispensabile. La pandemia ha accentuato questo aspetto e diventa ancora più assurdo vedere ignorate le istanze di chi lavora nel settore. La cultura può essere un ulteriore anticorpo, che contribuisce a rinforzare il sistema immunitario, almeno quello dell’anima. Senza dimenticare che genera lavoro in tantissimi altri settori".

"Coprifuoco" è il titolo di una sua canzone ed è anche un termine desueto ora tornato quotidiano. Quasi una profezia involontaria... Cosa le hanno lasciato questi mesi di coprifuoco?

"Dopo un paio di settimane di assestamento mi sono messo a scrivere e suonare. Mi ero trasferito a dormire nel mio studio, quindi non avevo scelta che mettermi a creare. Il lockdown mi ha lasciato un cantiere aperto, pieno di idee e la consapevolezza che tutti i tempi sono incerti e che quello passato non è stato né di pausa, né di stand by, ma semplicemente vita. Irreale era la nostra sensazione di avere tutto sotto controllo". Stiamo riscoprendo le bellezze del nostro Bel Paese e lei, insieme a Massimo Zamboni, anni fa diede vita al progetto "Anime Galleggianti". Ha mai pensato di replicare un "viaggio" come quello?

"Anche quest’estate ho fatto viaggi del genere. Quelli che il grande fotografo Luigi Ghirri chiamava "viaggi domenicali minimi" e che faceva nell’arco di pochi chilometri da casa, per fotografare case, chiese, campagne e mercatini. Sono stato in Friuli e nei boschi della Romagna, posti che anche in agosto erano deserti e meravigliosi. Ho trovato paesaggi che mi hanno ricordato la Norvegia e le Azzorre e li avevo vicino a casa".