La comunità di Gattatico si prepara all’ultimo saluto a Riccardo Fanti, il 22enne deceduto, all’alba di domenica, in un incidente sulla via Emilia a San Prospero di Parma, a pochi chilometri da casa. Le esequie sono fissate infatti per venerdì mattina alle 9.30 nella chiesa di Taneto. Mentre domani pomeriggio, alle 18, nella camera del commiato a Calerno ci sarà il rosario.
Nel frattempo, la squadra dilettantistica parmense, dove il giovane giocava a calcio, ha organizzato una partita in suo onore: "L’asd San Leo si stringe commossa al dolore di Eddy, Angela, Filippo e di tutta la famiglia Fanti per la tragica scomparsa di Riccardo - scrivono-. La Società onorera’ il Suo ricordo domenica, nella prima partita ufficiale della Stagione 24/25". Il 22enne infatti era un appassionato di calcio e spesso andava assieme al fratello maggiore Filippo a seguire le partite della sua squadra del cuore, l’Inter, a Milano.
Riccardo stava tornando a casa sua, a Ponte Enza, dopo aver partecipato ad una festa di paese a Noceto, con la sua compagnia di amici parmensi. Ma mentre percorreva la statale in direzione Sant’Ilario a bordo della sua auto di grossa cilindrata – stando alle prime ricostruzioni della dinamica della polizia stradale di Parma – Riccardo ha perso il controllo dell’auto,finita su un marciapiede e poi contro un semaforo, senza coinvolgere altri veicoli.
I soccorsi mobilitati immediatamente dai passanti sono stati vani e Il veicolo è andato distrutto. Il 22enne sarebbe morto sul colpo.
La notizia della morte ha gettato nell’atroce dolore una famiglia intera, i parenti, gli amici e tutto il paese che in questi giorni si sta stringendo attorno ai Fanti. "Una famiglia buona come il pane", ha raccontato chi li conosce bene come il vicesindaco di Gattatico, Gianni Maiola. La famiglia di Ponte Enza infatti è molto conosciuta: il Papà “Eddy” fa l’escavatorista, ma ha anche gestito per anni il circolo Arci del paese. Mamma Angela lavora come segretaria alla A&G e anche lei è molto attiva nel volontariato locale. Ora ne piangono il figlio, un dolore disumano.
Ylenia Rocco