ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Ventunenne morto in monopattino. Disposta una perizia cinematica

Le indagini sull’incidente in cui ha perso la vita un giovane pakistano, investito da un autobus Saca. La Procura ha ordinato un’analisi approfondita della dinamica per verificare se ci sia concorso di colpa.

L’intervento dei soccorsi sul luogo dell’incidente

L’intervento dei soccorsi sul luogo dell’incidente

Stanno proseguendo gli accertamenti investigativi coordinati dal pubblico ministero Denise Panoutsopoulos sulla tragica morte di Umer Maqbool, 21enne pakistano che abitava a Reggio con la sua famiglia. La Procura vuole fare piena chiarezza sulla dinamica dell’incidente sul quale è stato aperto un fascicolo d’inchiesta per l’ipotesi di reato di omicidio stradale. Il 21enne è morto sul colpo poco prima delle 7 del 29 aprile all’incrocio tra via Emilia Ospizio e via Turri, dopo essere rimasto coinvolto in un impatto devastante a bordo del suo monopattino elettrico contro un autobus.

Il sopralluogo è stato eseguito dalla polizia locale: stando a quanto trapela dall’esito delle prime investigazioni, non è escluso che dietro lo schianto vi siano responsabilità a carico di entrambi i coinvolti, tali da poter configurare il concorso di colpa. Per accertare l’accaduto, il pm Panoutsopoulos ha disposto nei giorni scorsi una perizia cinematica, cioè un accertamento tecnico che serve a ricostruire la dinamica dello schianto e le eventuali responsabilità dei coinvolti, nell’ambito del quale le parti coinvolte hanno nominato propri consulenti tecnici. I familiari della vittima sono assistiti dall’avvocato Isma Anwar, mentre l’autista, un 62enne residente a Sassuolo (Modena), dall’avvocato Marco Gavioli. Il mezzo di trasporto di Saca (società in subappalto per conto di Tper) ha svoltato a sinistra e, stando a una prima ricostruzione, il giovane all’incrocio ha tirato dritto sull’attraversamento ciclopedonale, trovandosi sulla stessa direzione del bus e andando a sbattere sulla parte laterale-anteriore del pullman.

L’autobus era in servizio sostitutivo della linea ferroviaria Sassuolo-Reggio, ma aveva da poco scaricato i passeggeri alla stazione reggiana e stava tornando nel Modenese per fare un’altra corsa sulla stessa tratta. A oggi la difesa, e a quanto emerge anche gli inquirenti, sono approdati a una conclusione comune, quella di una possibile responsabilità anche a carico del ragazzo in monopattino: una tesi che dovrà comunque trovare conferma negli accertamenti.

"In base ai documenti che abbiamo esaminato finora, ci sono elementi che fanno pensare a un concorso di colpa, anche se per stabilirlo sarà dirimente l’esito della perizia cinematica", dichiara l’avvocato Gavioli. Al di là delle ricostruzioni, resta il dolore per la giovane vita perduta sull’asfalto: "Il mio assistito, come ha detto anche subito dopo l’incidente, non ha visto il giovane. Purtroppo a causa di questa tragedia diverse vite sono rimaste rovinate: quella del ragazzo morto e dei suoi familiari e anche quella dell’autista che è molto provato e dispiaciuto per quanto è accaduto".