Veroni vola sul mercato Usa, primo brand italiano degli affettati

Il marchio dei salumi Veroni di Correggio vola nei mercati degli Stati Uniti d’America, con un incremento di fatturato del 23,7% rispetto al 2020, risultato che ha contributo a chiudere l’esercizio 2021 dell’azienda con un giro d’affari globale di 140 milioni di euro. Nel primo trimestre 2022 il trend di crescita oltreoceano, pari al 30%, è ancora più incoraggiante, tanto che Veroni si conferma negli Usa tra i primi 20 brand – e in assoluto il primo italiano – nel segmento libero servizio degli affettati di tutti i tipi di carne.

"Questi dati sono frutto dell’impegno messo a sistema da parte dell’azienda e della determinazione a offrire un salume 100% italiano", commenta Stefano Veroni, presidente del Gruppo.

I salumi raggiungono gli Usa via mare, in appositi container a temperatura controllata, per poi essere affettati e confezionati in "camere bianche" presso la sede locale di Logan. Un vantaggio competitivo che permette a Veroni di adattarsi con maggiore flessibilità alle esigenze del mercato locale, proponendo un ampio ventaglio di variabili di confezionamento e abbinamenti, con elevati standard qualitativi e di sicurezza.

I salumi venduti sul mercato americano saranno al centro della XXI edizione di Cibus, la fiera internazionale dell’agroalimentare organizzata a Parma, in agenda da oggi fino al 6 maggio, dove sono attesi anche operatori da oltre oceano.

Lo storico salumificio di Correggio ha il merito di aver replicato il modello italiano del distretto emiliano dei salumi anche nel New Jersey, dove partner locali e dipendenti vivono nelle vicinanze dello stabilimento di Logan, dando vita a un "polo dei salumi americano" valoriale di Veroni: l’autenticità delle antiche ricette, seguendo standard di innovazione e tecnologia nel settore.

a.le.