Reggio Emilia, "Grande diga a Vetto già bocciata dal Tavolo"

AiPo replica all’assemblea, favorevole al maxi-invaso in val d’Enza. "Il deficit idrico è di 54 milioni di mq, non di 150"

Reggio Emilia, 30-10-2022 -  "Il Tavolo Istituzionale, che comprendente amministrazioni del territorio e portatori di interesse, ha stimato e sottoscritto - in documentazione ufficiale - il deficit idrico della Val d Enza in 54 milioni di metri cubi".

L'originario progetto "Marcello"
L'originario progetto "Marcello"

Andrea Gavazzoli, coordinatore delle relazioni istituzionali di AiPo, risponde all’assemblea pro-diga di Vetto che si è svolta l’altra sera a Lentigione di Brescello; un convegno che prende spunto dall’originario progetto Marcello e sostiene la necessità di costruire un unico grande invaso da 150 milioni di metri cubi d’acqua, con un lago che fungerebbe anche da richiamo turistico, così come accade in tante località alpine.

AiPo richiama alla realtà dello status quo. Ricorda che l’obiettivo condiviso non è quello di un grande bacino, ma – oltre a un invaso di minore dimensioni – altre soluzioni concomitanti. Il discorso, sotteso, è che il progetto Marcello non è più attuale, inadeguato alle necessità di oggi.

E l’iter burocratico? "Si è individuata la realizzazione di un invaso di circa 27-30 milioni di metri cubi che la Regione Emilia-Romagna, su finanziamento progettuale del Ministero delle infrastrutture, ha inserito come priorità tra le opere assegnando ai Consorzi di bonifica di Reggio Emilia e Parma il progetto di fattibilità (che comunque non è ancora scontata e che sarà la risultanza delle indagini sismiche, geologiche e idrologiche in loco anche tenuta conto della tipologia e della natura della terra dell’Appennino".

"Il costo dell’operazione – spiega AiPo – dell’invaso come ipotizzato si aggirerebbe sui duecentocinquanta-trecento milioni di euro; fare invece un invaso di maggiori dimensioni (oltre ad incontrare un parere ostativo della Unione europea, in base alle norme della direttiva acque) costerebbe proporzionalmente molto di più e sarebbe completamente fuoriscala rispetto alle esigenze delle altre vallate interessate dal fenomeno della siccità prolungata".