ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Via Adua, pusher arrestato. In casa aveva 21 telefonini

Sottoposto a un controllo, il 27enne è stato trovato in possesso di cocaina. Ieri il processo per direttissima: il giudice ha disposto gli arresti domiciliari. .

La droga e i cellulari in possesso del 27enne e sequestrati dalla polizia di Stato

La droga e i cellulari in possesso del 27enne e sequestrati dalla polizia di Stato

Sottoposto a controllo della polizia di Stato in via Adua a Reggio, è stato trovato in possesso di cocaina; a casa sua, invece, c’era anche della marijuana e ben ventun telefoni cellulari. Così è finito in manette un 27enne di origine nigeriana, Greg Unabor, con diversi precedenti alle spalle. Il giovene era anche sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Reggio dopo essere stato arrestato nello scorso mese di gennaio a Modena, dove risiede, per spaccio di sostanze stupefacenti.

Nella serata di mercoledì gli agenti hanno notato la presenza di un soggetto che, alla vista della volante, cercava di allontanarsi con fare sospetto. A quel punto sono scesi dal mezzo e lo hanno raggiunto per un controllo, durante il quale il 27enne si è mostrato molto nervoso e per nulla collaborativo. Gli agenti hanno effettuato una perquisizione personale, trovando un ovulo contenente circa 13 grammi di cocaina. La polizia ha quindi deciso di estendere la perquisizione nell’abitazione dove alloggiava il 27enne. Qui sono stati trovati 21 telefoni cellulari, altri 10 grammi di marijuana, due bilancini di precisione, materiale vario normalmente utilizzato per il confezionamento dello stupefacente oltre che circa 300 euro suddivisi in banconote di piccolo taglio.

L’operazione della polizia di Stato sarebbe scattata dopo che in un bar di via Adua era stata segnalata una persona con un’arma. Dai controlli è poi emerso che il giovane non l’aveva, ma teneva droga con sè. Per il 27enne nigeriano sono scattate le manette per detenzione di droga ai fini di spaccio. Il 27enne è comparso ieri davanti al giudice Francesca Piergallini per la direttissima, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Il pubblico ministero ha chiesto i domiciliari; l’avvocato difensore Nicola Gualdo si è opposto alla convalida e alla misura cautelare, ritenendo che lo stupefacente fosse per uso personale. Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto i domiciliari. È stato chiesto un termine a difesa e la prosecuzione della direttissima è stata rinviata.