Via Emilia bis addio, arrivano le bretelline

L’assessora Bonvicini incontra i manifestanti e annuncia la svolta: "Servono soluzioni semplici al posto di una infrastruttura ormai superata"

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di Francesca Chilloni

Un tutor tra Villa Cella e Cadè; riqualificazione dei marciapiedi e delle piste ciclopedonali, e loro costruzione laddove non ne esistano; installazione di semafori; un nuovo studio di fattibilità della Via emilia Bis.

Sono queste le proposte principali che l’amministrazione comunale di Reggio ha avanzato per voce dell’assessora Carlotta Bonvicini (Politiche per la sostenibilità con delega anche all’Ambiente) e che sono state riportate alla delegazione che, dopo la manifestazione in piazza, è stata ricevuta in Municipio.

"È stato un dialogo costruttivo - commenta l’assessora Bonvicini -. Ero presente in piazza, in ascolto e in rappresentanza dell’amministrazione, come lo sono sempre stata fin dalla prima manifestazione per Youness. Quello era lo spazio dei cittadini, il confronto lo abbiamo avuto dopo. Ho esposto loro, con ordine, tutti gli interventi che stiamo programmando per migliorare la vivibilità delle frazioni, al di là del tema della Via Emilia bis. Il Governo, tramite il Pnrr, ha stanziato per Reggio 2,4 milioni di euro che utilizzeremo per la messa in sicurezza dei percorsi pedonali e ciclabili: sono opere complementari a percorsi già esistenti, per aumentare la sicurezza, ma anche la realizzazione di tratti scoperti. Ogni situazione specifica viene analizzata e si cerca insieme di trovare la soluzione migliore".

Un esempio? "Installeremo un semaforo in centro a Cella, là dove c’è l’incrocio più pericoloso e trafficato: quello tra via Bassetta, via Cella all’Oldo e la Via Emilia. - afferma l’assessora -. A Cadé ci sono già due semafori e poco spazio per la realizzazione di percorsi sul margine della via Emilia: metteremo mano al marciapiede esistente e dobbiamo valutare se far passare la pista sul retro dell’abitato, proposta che è stata messa sul tavolo dal Comitato. A Gaida non sono necessari semafori a chiamata. I vari interventi serviranno anche a ridisegnare lo spazio stradale a disposizione dei veicoli, rallentandoli".

Le tempistiche degli interventi? "Il Pnrr ci impone una tabella di marcia precisa: appaltare lavori entro luglio 2023; per quanto riguarda il tutor sarà installato l’anno prossimo".

Se la messa in sicurezza di pedoni e ciclisti può essere affrontata con interventi di "micro-chirurgia", diverso è il tema dell’inquinamento e della qualità della vita su cui impatta in modo drammatico il flusso costante di milioni di veicoli in transito.

Nella giunta Vecchi sta venendo avanti una prospettiva differente dalla costruzione di una grande infrastruttura unica da Reggio a Parma, aprendo una prospettiva che potrebbe cambiare le previsioni di intervento, mutando in modo radicale quanto è stato dibattuto in questi anni.

"L’idea è la creazione di bretelle che possano alleggerire il traffico nelle frazioni - racconta Bonvicini -. L’ultimo studio di fattibilità risale al 2008-2009. Con lo stanziamento di 40mila euro è stato in questi giorni dato un incarico ad uno studio esterno che ha sei mesi di tempo per darci un indirizzo che possa essere rispettoso del territorio, dei bisogni delle comunità e del paesaggio. Al di là delle semplificazioni, Via Emilia Bis evoca una infrastruttura superata per il periodo storico in cui viviamo. Lo studio deve darci soluzioni più semplici. Ho dato ai rappresentanti del Comitato la disponibilità a tenerli aggiornati sull’evoluzione dello studio e abbiamo fissato un appuntamento per l’anno nuovo".