Via Emilia, code chilometriche e pendolari in ritardo E’ l’ultima conseguenza del tragico incidente

Migration

Strage di Gaida, incolonnamenti chilometrici per chi deve percorrere la via Emilia (e strade laterali) da Corte Tegge a Sant’Ilario a causa del doppio senso alternato istituito nel punto in cui domenica 30 ottobre un conducente ubriaco e drogato si è schiantato contro un casolare, uccidendo la compagna e tre bambini. I veicoli in fila vicino ai ruderi sembrano un corteo funebre, un lento omaggio alle quattro vittime. In assenza di strade alternative - in primis la Via Emilia Bis - i pendolari sono obbligati a sopportare nuovi pesanti disagi e la protesta arriva sui Fb: "Il semaforo è troppo corto, il tempo che la fila parte passano 4 auto e già rosso", scrive Vincenzo. "Oggi ho fatto un’ora e 20 minuti di colonna… Sono partita alle 17,30 da Cavriago e arrivata a Sant’Ilario alle 18,56", dice una donna. Un’altra chiosa: "Io 1 ora e 15 minuti". E poi Valeria: "Io un’ora e dieci Reggio-Calerno: non si può, pazzesco!". Quindi Nathan: "Ieri mattina alle 9.30 ci ho messo 20 minuti da altezza Cir ad arrivare alla rotonda di Calerno, eravamo praticamente fermi e c’era una marea di camion". Non va meglio con gli autobus, spiega Emma: "Mia figlia esce da scuola alle 13,40: è arrivata a casa alle 15,30". E Angela aggiunge: "E della qualità dell’aria ne vogliamo parlare? A Cadé impossibile uscire".

Francesca Chilloni