Via Guasco Reggio Emilia, aprono due nuovi locali

Si tratta del birrificio Dennison’s e della nuova vermuteria ‘Guascone’

Via Guasco a Reggio Emilia

Via Guasco a Reggio Emilia

Reggio Emilia, 20 febbraio 2020 - Con l’apertura di due nuovi locali via Guasco potrebbe, nel futuro, brillare di luce propria. Sono in arrivo, infatti, una nuova vermuteria, che dovrebbe chiamarsi ‘Guascone’, e la nuova sede del birrificio Dennison’s, che insieme ai chiostri della Ghiara formerebbero un tridente dal grande potenziale. Senza contare che recentemente proprio via Guasco ha visto nascere il primo ‘ramen-bar’ di Reggio (il nome ‘Ramengo’ è un simpatico gioco di parole), in onore alla tradizione culinaria giapponese, ma gestito da cuochi italiani.

Nonostante siano previste tante altre aperture e alcune neo-attività si siano già lanciate sul mercato, messi da parte questi giorni di inspiegabile sole che stanno richiamando sempre più reggiani nella città storica, il paradigma del ‘centro morto’ è duro a morire. Eppure, almeno in un angolo urbano recentemente rinnovato, pare stendersi una luce di speranza, anche grazie alle scommesse imprenditoriali di alcuni esperti del settore. Era quasi un anno fa quando la via del palazzetto veniva inaugurata, dopo mesi di lunghi e logoranti lavori che avevano coinvolto anche piazza Gioberti, con relativi dissensi dei commercianti e residenti della zona. Sulla strada che conduce i reggiani - ma non solo - ai chiostri della Ghiara, all’ostello o piuttosto al Bigi, è arrivata all’inizio di questo 2020 anche l’intitolazione della piazza sulla circonvallazione in onore a Kobe Bryant. Fin qui, nero su bianco, si potrebbe dire che tutto fila liscio. Se non fosse che, effettivamente, un locale non basta a rilanciare un’intera zona del centro. Ben vengano le riqualificazioni, ma via Guasco è anche in balia delle mode che da sempre dettano il ritmo del centro storico reggiano. Una volta c’era piazza San Prospero e ora c’è piazza Fontanesi, a circoscrivere il centro nevralgico da cui si dirama e diventa via via sempre meno numerosa la popolazione delle serate in centro. In via Guasco, così come potrebbe essere una via Roma o via Emilia San Pietro, sarebbe uno scenario da far west se non fosse per alcuni locali che, di qua o di là, ravvivano la scena. Mosche bianche, comunque. "Via Guasco sarà una via in crescita, basata su una previsione imprenditoriale coraggiosa – afferma Stefano Corradi ( nella foto a sinistra ), futuro titolare della citata vermuteria –. Quella è una zona che, dal punto di vista commerciale, tendeva a scomparire del tutto". Mentre ora, o almeno si spera, la nuova pavimentazione della via del PalaBigi potrebbe rispondere positivamente alle vibrazioni reggiane in materia di ‘ food&beverage ’. Tanto più considerando che, dalle sette di sera in poi, il pilomat sarà alzato dando libero sfogo al pedonale in orario aperitivo. "Nonostante la riqualificazione della zona da parte degli enti comunali – precisa però Corradi –, un’immediata ricrescita commerciale non può essere data per scontata, se non perché dall’altra parte ci sono persone che investono e rischiano in prima persona, in un progetto che unisce l’amministrazione, gli imprenditori e i proprietari dei locali". Va detto che tra le carte nelle mani di chi gioca questa partita non solo c’è un’attività già lanciata come quella dell’ostello e dei chiostri della Ghiara, ma anche un palazzetto in pieno centro storico per cui, a prescindere dall’esito del match, un bicchierino all’uscita potrebbe gustare. Se poi, all’origine del progetto, la odierna piazza ‘Kobe Bryant’ avrebbe voluto essere una nuova porta d’accesso al centro storico, trovare dei locali aperti e un po’ di vita dovrebbe essere un buon modo per far sentire accolti i passanti. Al netto di tutti i locali sfitti che puntinano di grigio le strade del centro, vicolo dopo vicolo, la posta in gioco di via Guasco però resta alta. «Il settore della ristorazione inizia a segnare il passo – commenta il presidente di Confesercenti, Dario Domenichini –, resta il fatto che in centro la discriminante è la concentrazione della movida, per cui le attività devono seguirla. Appena fuori da un’area dove c’è molto richiesta e affluenza, una gestione può andare davvero in difficoltà".