Via Settembrini, cilecca del pilomat "Spesso è rotto, troppo traffico"

Code e smog anche in una zona battuta da sportivi . E nessuna pista ciclabile

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Il quadrante che insiste su via Settembrini torna a far parlare di sé. No, non per il pilomat della ‘discordia’, quanto, per il traffico, ormai fuori controllo, che sta attanagliando la via e che si scarica anche su via Ada Negri. Una situazione che sta diventando pesante per i residenti della via che chiedono a gran voce il sorgere di una pista ciclabile: "Qui nascono ciclabili ovunque, ma in via Settembrini no", sostengono i residenti. "Il fatto è che qui c’è traffico sempre, e soprattutto, le auto corrono a velocità molto sostenuta. Ma questa è una via tradizionalmente molto frequentata da podisti, ciclisti, gente che passeggia con la propria carrozzina o che fa sgambare il cane. E’ una situazione di una pericolosità estrema. Non vorremmo, prima o poi, trovarci di fronte ad un evento drammatico, per questo chiediamo interventi seri per cercare di aumentare la sicurezza della strada".

Sicurezza che non può essere data da un pilomat ‘catapultato’ in una zona particolare della via o da qualche dissuasore: "A parte che è spesso rotto – risponde una signora che abita nella via -. Ma anche quando è in funzione, le auto arrivano a forte velocità frenando all’ultimo; per altro creando una coda notevole in entrambi i sensi di marcia aumentando notevolmente il tasso di smog in una zona verde come questa". Come un vaso comunicante, il traffico si scarica anche su via Ada Negri: "E’ diventata, soprattutto nel fatidico orario in cui la gente porta a scuola i figli o va a lavorare, un tratto ad alta percorrenza – concludono i cittadini di via Settembrini -. Gli automobilisti ‘tagliano’ per via Negri, dove si assiste alla situazione ‘kafkiana’ in cui si creano ingorghi tra più auto in cui una si deve fermare sugli slarghi di ‘fortuna’ a lato della carreggiata per consentire a quella che proviene in senso opposto di avanzare e così viaper tutta la sua lunghezza. Spesso, tutto questo avviene, mentre passa un ciclista o un pedone che non si sa dove possa stazionare. E’ già tanto che nessuno si sia ancora fatto male".

Ni.bo.