
"Come sempre a Reggio Emilia la storia segue una determinata direzione politica e la bocciatura della mozione per eliminare via...
"Come sempre a Reggio Emilia la storia segue una determinata direzione politica e la bocciatura della mozione per eliminare via Tito ne è una chiara e concreta testimonianza". L’intervento del consigliere comunale Alessandro Rinaldi, segretario cittadino Lega, non si fa attendere all’indomani del consiglio comunale: "Sono rimaste solamente tre città italiane (Nuoro, Parma e Reggio) ad avere una strada intitolata al sanguinario dittatore Jugoslavo responsabile del massacro di migliaia di italiani nelle Foibe e dell’esodo di oltre 200 mila tra Fiumani, Giuliani e Dalmati – spiega –. Oltre confine, proprio nella Jugoslavia di Tito, si è già provveduto da tempo alla rimozione di vie o monumenti intitolati al dittatore comunista. Addirittura la corte costituzionale slovena nel 2011 ha sancito l’incostituzionalità dell’intolazione di una via a Tito precisando in tal modo “si renderebbe omaggio ad un regime non democratico contrario ai principi di dignità umana”".
Ciò nonostante, "Reggio Emilia continua a rimanere un unicum lasciando l’intitolazione a quello che è riconosciuto come uno dei più grandi assassini dello scorso millennio". "Gli interventi degli esponenti di maggioranza per giustificare la bocciatura della mozione fanno poi rabbrividire – aggiunge in riferimento al consiglio –. C’è chi parla del fatto che bisogna leggere la storia in un’ ottica meno pretestuosa e meno di parte, chi dice che Tito comunque ha aiutato a sconfiggere il nazifascismo e chi dice che la colpa è anche degli italiani durante la guerra". "Reggio Emilia come al solito non riesce a fare pace con la storia" conclude Rinaldi.