Viale Umberto I, il Comitato torna in piazza

Cittadini stamattina davanti al municipio. Due progetti contrapposti e con filosofie diverse: quello della giunta e quello alternativo

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di Daniele Petrone

Di nuovo in piazza. Il comitato di viale Umberto stamattina si troverà alle 9,30 davanti al municipio. I manifestanti chiederanno ancora una volta il rispetto della mozione – forte di 2.500 firme – approvata all’unanimità il 27 aprile scorso in Consiglio Comunale in cui si chiedeva di monitorare, numerare le piante da abbattere e approfondire l’indagine tecnica riguardo al progetto di riqualificazione di viale Umberto I (nell’ambito del più ampio ‘Ducato Estense’ finanziato dal Ministero). Anche se ad onor del vero il documento non sanciva però lo stop ai tagli dei 75 alberi che il Comune ha in previsione di abbattere.

Quello della salvaguardia delle piante è il vero punto cruciale di questa battaglia condotta in particolare dall’esperto Giulio Giuli, da Francesco Fantuzzi (onnipresente in ogni comitato cittadino), dal botanico Ugo Pellini (già membro della Consulta Verde) e dalle opposizioni, specie dal MoVimento 5Stelle che proprio un mese fa aveva convocato una conferenza stampa presentando il progetto alternativo – donato alla città a titolo gratuito – redatto dall’architetto Thomas Coccolini Haertl.

L’ULTIMA BAGARRE. Gli ultimi scontri dialettici e polemici risalgono a una settimana fa, ma proseguono ormai da oltre un anno. Il recente botta e risposta tra Comitato (il quale sostiene che il progetto alternativo sia migliore – più semplice e più economico – di quello del Comune) e l’assessore all’ambiente Carlotta Bonvicini (la quale ha ringraziato per l’impegno, aggiungendo però che "intervenire sulle alberature è vincolato alla necessità di non apportare modifiche sostanziali al progetto. Presentarne un altro non sarebbe sostenibile e si rischia di perdere il finanziamento per realizzare l’intervento") ha di fatto rotto una sorta di armistizio dopo che le parti avevano aperto a un dialogo costruttivo. È durato poco e la frattura appare ormai insanabile.

LE DIFFERENZE. Mettendo a confronto i due progetti sono due le differenze sostanziali. In primo luogo gli alberi (il viale ha oggi 481 alberi distribuiti in quattro doppi filari, due di tigli e due di specie diverse risalenti agli anni ‘30). E qui è davvero difficile stabilire chi possa avere ragione, perché si tratta di filosofie diverse.

Il Comune parla in realtà di aumentare di 74 unità rispetto a oggi, raggiungendo il totale dei 555 esemplari (730 nuovi in più addirittura in tutto il più ampio progetto Ducato Estense, portando il totale da 947 a 1677 piante). Il Comitato però non ci sente e vuole invece salvare i 75 alberi che secondo l’agronomo Giovanni Morelli – perito incaricato dal Comune per il progetto – sono passibili di abbattimento per varie ragioni, di salute botanica fino a motivi di carattere progettuale.

Come salvarli? Qui il discorso si interseca col secondo punto che differenzia i progetti. Secondo il piano alternativo dell’architetto Coccolini Haertl basterebbe ribaltare uno dei postulati: l’inversione dei percorsi ciclabili e pedonali, il primo portato all’interno e il secondo all’esterno del viale (al contrario invece prevede il progetto del Comune). Questo porterebbe a una maggior fruibilità e sicurezza per i pedoni (spostamenti locali prevalentemente a scopo ricreativo, attività di quartiere) e per vivere meglio le aree verdi con le quali si recupererebbe spazio consentendo di salvare gran parte (se non tutti) degli alberi oggetto della disputa, vivendolo come un vero e proprio parco di quartiere con punti di ristoro, aree sgambamento cani e altre idee.