Villa Sesso reclama: "Raddoppiate i bus"

In una lunga lettera i genitori si lamentano: "Hanno aggiunto una corsa alle 7,10, ma il mezzo che arriva è sempre strapieno"

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Attendere alla fermata, zaino in spalla, per vedere l’autobus stracolmo, che tira dritto senza fermarsi - di tanto in tanto l’autista fa anche ‘ciao ciao’ con la mano - non è un bel modo di iniziare la giornata.

Tanto più se si ha un orario di ingresso da rispettare; largo allora ai genitori che girano la chiave e accendono l’auto per accompagnare, nel traffico, la prole a scuola. Le poche settimane appena trascorse dall’inizio dell’anno accademico hanno già fatto partire un coro di sdegno da un gruppo di genitori in zona Villa Sesso.

Nell’occhio del ciclone c’è la fermata della linea 13 alla quale, "dopo anni che lottiamo" dicono, è stata aggiunta una corsa intermedia. Oltre a quella delle 6.50 e delle 7.30, c’è quella delle 7.10. "Siamo però spiacenti di comunicare - precisano - che la corsa delle 7.10 quasi sempre si presenta stipata di ragazzi già dalle primissime fermate dopo il capolinea".

L’autobus dunque non si ferma nemmeno o, raccontano, "l’autista rallenta alla fermata, saluta con la mano e prosegue". Tale corsa intermedia sembra più che altro un flop; torniamo allora alle altre due.

"Sesso è a quattro chilometri dal centro - spiegano - con la corsa delle 6.50 i ragazzi arrivano in dieci minuti e poi devono rimanere a zonzo in città prima di poter entrare a scuola". D’altra parte la corsa delle 7.30, nonostante sia con un bus doppio, rende arduo arrivare "in tempo utile per l’inizio lezioni, col traffico intenso presente in quel lasso di tempo". Insomma "la linea 13 rimane un servizio inadeguato se proporzionato allo sviluppo del paese negli ultimi anni". Alla faccia dell’ecologia poi "tanti genitori si trovano costretti ad accompagnare i figli in macchina aumentando il traffico; altrettanti devono giustificare a scuola ogni settimana l’ingresso in ritardo".

Serve un ‘ritocco’ importante alla gestione delle corse, ma non quella delle 6.50 ("utile per i ragazzi che studiano in scuole lontane") bensì alle altre due, affinché "vengano messi in entrambe a disposizione bus doppi". Da intendersi: i modelli Jumbo, oppure due bus separati ma che passino uno dopo l’altro. Come avveniva di fatto nei due anni di emergenza sanitaria appena passati, quando il cosiddetto rafforzamento dei mezzi pubblici andava incontro alla necessità di mantenere il distanziamento.

"Per l’ennesima volta - concludono - chiediamo a chi si occupa della gestione dei mezzi pubblici di intervenire".

Giulia Beneventi