La sanità in provincia di Reggio Emilia aumenta la qualità delle prestazioni erogate ad anziani, fragili e malati cronici che, dopo un intervento chirurgico, hanno bisogno di tempo per ristabilirsi e tornare a casa.
L’aiuto arriva dalla casa di cura privata ’Villa Verde’, convenzionata con il servizio sanitario nazionale, che con un investimento di 400mila euro da parte della famiglia Franzini che la gestisce ha deciso di rinnovare un settore del reparto di medicina di lungodegenza.
Si tratta in particolare di 24 posti letto, in 12 stanze, riammodernate negli spazi e nei dispositivi. L’intervento sul reparto, che registra complessivamente circa 500 ricoveri all’anno, segue quello del 2019 dell’ampliamento del blocco operatorio, del 2022 dell’apertura di un centro diagnostico a Novellara, dell’anno scorso di ristrutturazione dell’area di degenza chirurgica e di quest’anno quando è stata riorganizzata l’area di accesso alla clinica.
I posti di lungodegenza offerti da Villa Verde si aggiungono ai 50 messi a disposizione dall’Ausl e dislocati a Scandiano.
"La lungodegenza è un campo che dal punto di vista economico non è remunerato come dovrebbe", osserva il presidente della clinica Fabrizio Franzini.
"Ma noi abbiamo comunque ritenuto importanti queste stanze perché da sempre sentiamo nel nostro dna la responsabilità e l’orgoglio di poter contribuire a un sistema sanitario universalistico, la cui concezione oggi è un pò messa in crisi, poiché si tende a diminuirlo o a smantellarlo". Ma "noi in controtendenza e continueremo a fare la nostra parte per mantenere questo sistema", conclude Franzini. "Come comunità siamo contenti della qualità dei servizi di Villa Verde e di come in questi anni ha funzionato la collaborazione con l’Usl", dice il sindaco Marco Massari, evidenziando che la lungodegenza "non è un luogo dove parcheggiare le persone anziane che vengono in ospedale e che fanno fatica a rientrare in tempi brevi al domicilio in attesa di una nuova collocazione". Plauso infine anche del prefetto Maria Rita Cocciufa, secondo cui "la sanità ha bisogno del sostegno massimo e incondizionato. Tutti siamo chiamati a rispettare il personale medico particolarmente esposto a una serie di fatti che ci colpiscono perché la salute, insieme alla sicurezza, è il bene primario che oggi i cittadini ci chiedono".