Villa Verde pronta a riconvertirsi "Solo 15 dipendenti non vaccinati"

Il direttore della struttura privata convenzionata: "Per ora siamo Covid-free, ma possiamo aiutare". Nella prima ondata sono stati tanti gli operatori sanitari contagiati, ma ora sono coperti da Pfizer

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di Giulia Beneventi

Di fronte all’ondata di contagi che avanza, con la variante inglese che sta via via prendendo sempre più il sopravvento, la casa di cura Villa Verde (privata e convenzionata Ssn) è pronta già da ora a fornire il supporto necessario alle strutture ospedaliere reggiane. Com’era per altro già successo durante la prima e la seconda ondata, in più adesso la quasi totalità del personale ha già ricevuto entrambe le dosi del vaccino Pfizer. A spiegare come e quanto la struttura potrà rendersi disponibile è Fabrizio Pulcinelli, direttore generale di Villa Verde.

Direttore, vi è già stato chiesto un supporto alla gestione dei posti letto per pazienti Covid positivi?

"Al momento non abbiamo avuto nessuna richiesta, ma i contatti con l’azienda Usl sono quotidiani, appena ci sarà la necessità noi saremo pronti. Da circa un mese a questa parte, lo dico con tutta la scaramanzia del caso, siamo una struttura Covid free".

Quanti posti letto avevate riservato ai pazienti Covid?

"Un anno fa la nostra disponibilità è stata totale, parliamo quindi di un centinaio di posti letto, di cui circa 60 occupati. C’è stata la sospensione di tutte le altre attività e tutto il personale infermieristico si è concentrato sul ricovero di pazienti che avevano contratto il virus. Dopodiché c’è stata una collaborazione più recente, nella seconda ondata, che ha visto numeri inferiori. Parliamo di circa 15-20 posti letto, una sola sezione insomma. In linea di principio comunque noi ci sentiamo orgogliosamente parte del sistema sanitario nazionale e saremo sempre disponibili, anche per seguire attività che magari l’Ausl non riesce a mandare avanti dovendosi concentrare sui casi Covid, o ancora per fornire assistenza di anestesisti".

Com’è organizzata la vostra struttura?

"Abbiamo sei settori, due per ogni piano, di 1618 posti ciascuno. Sulla base di quello che ci chiederà l’Ausl ci adegueremo, più o meno velocemente, chiaro è che mettere a disposizione più posti letto richiede un’organizzazione più complessa. Ci saranno percorsi distinti e la logistica del servizio vedrà, com’è ovvio, anche il coinvolgimento delle aziende di sanificazione, del servizio mensa e di manutenzione. Riorganizzare tutto è un passaggio non indolore anche per loro".

Tutti vaccinati?

"Tranne una quindicina di dipendenti del personale sanitario e amministrativo, che non hanno voluto partecipare alla campagna, sì. Da questo punto di vista l’Ausl ha svolto il suo compito egregiamente, se qualcuno non si è vaccinato è stato per scelta, non certo per indisponibilità o poca organizzazione".

Avete avuto molti contagi tra il personale?

"Nella prima fase, quella più acuta, ce ne sono stati parecchi. In quella successiva invece due o tre, ora siamo ancora più tranquilli".