Vince Spanò per sedici voti

Il Pd riconquista un paese diviso a metà: 1.087 a 1.071. Il neosindaco: "Ascolteremo i bisogni della gente"

di Ylenia Rocco

Grazie al 50,37 % dei consensi e di 1.087 voti, Alessandro Spanò, con la lista ‘Insieme per Campegine’, appoggiata dal partito democratico, ha conquistato la poltrona di primo cittadino battendo l’avvocato ed ex segretario Psi, Giuseppe Artioli, detto Germano, sostenuto invece dalla lista civica ‘Rinascita Campeginese’.

"In una democrazia il voto degli elettori è sacro. Ne prendo atto ma con la coscienza di aver operato al meglio delle nostre possibilità. Faccio ad Alessandro Spanò i miei migliori auguri per il suo nuovo mandato, mentre ci predisponiamo a svolgere con scrupolo il nostro ruolo di opposizione" è il primo commento a caldo del sindaco uscente. Per Artioli, che ha perso con il 49,63 % e 16 voti di differenza, è difficile capire in che cosa si è venuti meno.

"Quando si governa - continua Artioli - si fanno delle scelte ma non sempre sono condivise, è la logica della politica. Dall’altra parte è meglio non governare se uno ha paura di perdere consensi".

Il risultato di queste ultime elezioni rappresenta per Campegine la volontà di un nuovo cambiamento, anche se il paese – come 5 anni fa – resta spaccato. Germano Artioli, nel 2017 con il 51,2 % riuscì ad ottenere la fiducia dei cittadini e strappare al Pd un Comune che dal dopoguerra era sempre stato roccaforte del Pci. La situazione, ora, sembra essersi ripristinata, anche fa riflettere il numero dei votanti: appena il 56,01% degli aventi diritto, in calo rispetto al 59,36% dell’ultima tornata.

"E’ stata una vittoria sudatissima - dichiara il nuovo sindaco Spanò- ma che ci siamo guadagnati con tanto lavoro sul territorio, mantenendo il contatto con la gente. Il merito è anche della bellissima squadra che abbiamo costruito, che ci ha creduto ed ha passione per la politica. Ora è arrivato il momento di lavorare, prendere in mano la macchina comunale e cominciare ad ascoltare i bisogni e le necessità che si sono palesati in questi ultimi mesi, ma soprattutto è arrivato il momento di fare del nostro meglio".

Un dato rilevante per Spanò, e da non sottovalutare, è appunto la bassa affluenza: "Un 56 % per un paese come Campegine non è un buon risultato. E’ da tenere in considerazione; dovremo lavorare per far ritornare la fiducia e l’interesse a quel 44 % che non è venuto a votare".

Di 3.962 elettori infatti solo 2.219 (il 56,01%) hanno votato. 1.743 sono invece i campeginesi che si sono astenuti .Le schede bianche sono state 41, mentre le nulle 20. Nessuna scheda è stata contestata. La nuova giunta - fa sapere Spanò - sarà definita sulla base delle preferenze e sulle competenze delle persone. Si prenderà qualche giorno per capire come comporla, a seconda anche delle disponibilità di chi è in squadra.