
I carabinieri hanno dato esecuzione alla misura cautelare (foto d'archivio)
Reggio Emilia, 24 giugno 2025 – Dal novembre 2023, anche in presenza della figlia minore, maltrattava la moglie con botte, insulti e minacce. Per questo gli era già stato imposto il divieto di avvicinamento, che però non è però bastato: per il 50enne sono stati disposti gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Secondo le indagini svolte dai carabinieri, l’uomo – tossicodipendente – avrebbe maltrattato per anni la moglie insultandola, urlando durante le discussioni, picchiandola e minacciandola di morte, dicendole che le avrebbe tagliato la gola e l’avrebbe portata al cimitero con lui stesso.
In più occasioni le avrebbe sottratto il bancomat, impedendole di sostenere le spese basilari per la sopravvivenza mentre lui spendeva ingenti somme di denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti.
La donna si è rivolta ai carabinieri e l’uomo, un 50enne, è stato denunciato in ordine al reato di maltrattamenti in famiglia. La Procura aveva richiesto e ottenuto dal gip l'applicazione del divieto di avvicinamento alla vittima. Ma l’uomo non avrebbe potuto dunque avvicinarsi a casa della moglie, ai luoghi da lei frequentati e nonché ai suoi parenti più prossimi. Non avrebbe nemmeno dovuto comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo con lei.
Nonostante questo, il 50enne ha però continuato a chiamarla più volte al cellulare, inviandole le foto di titoli di giornali relativi alla propria vicenda giudiziaria e messaggi anche di contenuto esplicitamente minaccioso; stesso trattamento è stato riservato anche alla figlia.
L’uomo si sarebbe anche presentato sul posto di lavoro e all’abitazione della moglie. La Procura ha così chiesto un aggravamento della misura cautelare. I carabinieri, ricevuta l’ordinanza, hanno provveduto a sottoporre il 50enne agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.