Viola il divieto di avvicinamento, arrestato

Dopo minacce e maltrattamenti, il figlio doveva stare lontano dalla casa dei genitori. Ieri l’udienza: ora non potrà soggiornare in provincia

Minacce terribili ("Compro una pistola e ti sparo"), ma anche lanci di oggetti contro le vittime, strattonamenti, gesti violenti e maltrattamenti continui ai danni dei genitori conviventi. Il tutto per ottenere i soldi necessari per acquistare la droga. Da almeno cinque mesi la situazione proseguiva nella casa di due anziani coniugi a causa del figlio 50enne. I carabinieri hanno denunciato l’uomo per reati che vanno dai maltrattamenti in famiglia aggravati fino all’estorsione. E il giudice per le indagini preliminari, condividendo le tesi della Procura della Repubblica, ha emesso un provvedimento cautelare di allontanamento del figlio dalla casa familiare, con obbligo di restare lontano dai genitori, ad almeno 500 metri di distanza dalla abitazione e dai luoghi da loro di solito frequentati.

Ma il provvedimento, a quanto pare, non è bastato a tenere il figlio distante dai genitori. L’altra mattina, durante un controllo, i carabinieri lo hanno sorpreso nella casa di famiglia, dove non stava tenendo comportamenti violenti. Era in camera da letto, ma stava violando le precise disposizioni del giudice. Il giovane si era presentato a casa dai genitori, che gli avevano aperto la porta di casa.

Per il 50enne è così scattato l’arresto in flagranza per la violazione della misura, per il quale è comparso ieri davanti al giudice Sarah Iusto. Assistito dall’avvocato Luca Mistrorigo, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il pm ha chiesto il divieto di soggiorno in provincia, misura poi disposta dal giudice. Il difensore aveva domandato una misura più lieve e poi un termine a difesa: la prosecuzione della direttissima è stata fissata in gennaio, mentre in marzo si terrà il processo per i maltrattamenti.