
Il caso nella Bassa: per il giudice il fatto non sussiste
Una delicata vicenda giudiziaria è approdata ieri mattina alla sentenza di primo grado. Un insegnante è stato processato con rito abbreviato e assolto dall’accusa di aver commesso violenza sessuale su una sua allieva 15enne.
I fatti contestati sono avvenuti nel giugno 2023 in un paese della Bassa reggiana. Secondo l’ipotesi accusatoria, il docente, dopo aver indotto la ragazzina a seguirlo in una zona isolata dell’istituto scolastico, l’avrebbe costretta a subire atti sessuali: plurimi palpeggiamenti, oltre a baci sulle guance e sul collo.
Il reato di violenza sessuale è formulato con le aggravanti di averla commessa verso una minorenne, dentro una scuola frequentata dalla persona offesa, con abuso di potere e violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione.
Le indagini sono scaturite dalla denuncia della famiglia della ragazzina, costituita parte civile attraverso l’avvocato Alessandro Nizzoli. L’imputato è difeso dall’avvocato Alessandro Conti. Il pubblico ministero Dario Chiari ha chiesto una condanna di 2 anni e 4 mesi.
Al termine della discussione, il giudice dell’udienza preliminare Luca Ramponi (foto) ha accolto la richiesta della difesa e ha assolto l’insegnante con la formula: "Il fatto non costituisce reato".
al.cod.