ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Violenza per strada: "Chiesta una sigaretta mi hanno aggredito"

L’intervento della polizia in via Veneri: denunciati due 24enni. La vittima si è rifiutato di dare quanto chiesto, da lì insulti e botte.

Foto d’archivio. Sul posto, nella zona di via Adua, è intervenuta la polizia di Stato

Foto d’archivio. Sul posto, nella zona di via Adua, è intervenuta la polizia di Stato

Gli chiedono una sigaretta e, quando lui si rifiuta di offrirgliela, in due iniziano a insultarlo fino a mettergli le mani addosso: è successo due giorni fa, nella zona di via Adua.

Sul posto è intervenuta la polizia di Stato, che ha denunciato due 24enni egiziani per l’ipotesi di reato di lesioni personali in concorso.

Era il pomeriggio di martedì quando alla polizia è arrivata la segnalazione di una lite in strada tra alcuni soggetti stranieri. La volante è arrivata in via Veneri, dove secondo quanto riferito era appena avvenuta un’aggressione, dapprima verbale e poi fisica, da parte di due soggetti nei confronti di un terzo.

Gli agenti a quel punto si sono confrontati direttamente con la presunta vittima, che effettivamente mostrava dei segni di percosse sul corpo e sul volto ed era in stato di palese agitazione.

I due presunti aggressori, ancora nei paraggi, sono stati subito bloccati e riconosciuti grazie alle descrizioni fornite sia dalla vittima che da alcuni testimoni della lite.

Trattasi di due 24enni, entrambi di origine egiziana, che si sono dimostrati fin da subito molto nervosi e poco collaborativi con la polizia.

La persona che sarebbe stata aggredita ha riferito in sede di denuncia di essere stato avvicinato dai due soggetti. Questi gli avrebbero chiesto insistentemente una sigaretta e, al rifiuto di offrirgliela, avvrebbero iniziato a insultarlo e a percuoterlo.

La stessa presunta vittima ha rifiutato l’intervento sul posto degli operatori del 118, non necessitando di cure mediche.

Sulla base di quanto sopra, i due soggetti sono stati portati in questura dove, al termine degli opportuni accertamenti di rito, venivano deferiti in stato di libertà per l’ipotesi di reato di lesioni personali in concorso.