Violenza sessuale Reggio Emilia. "Franci era il re, non potevamo dirgli di no"

In tribunale gli allievi in lacrime accusano di violenza sessuale l’ex direttore artistico dell’Etoile. "Una sera mi attirò in camera e abusò di me due volte"

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Reggio Emilia, 8 novembre 2022 – Protetto dal paravento, in tribunale, nell’aula a porte chiuse, a pochi passi dal suo ex maestro Daniele Franci, è stato fermato solo un attimo dall’emozione: il giovane che ha sporto la prima denuncia contro di lui ha ripercorso quanto avrebbe subìto dentro il centro teatrale ‘Étoile’, parlando per quasi due ore. Tra l’ottobre 2020 e il maggio successivo, nella sede di Pieve, il ragazzo, allora già maggiorenne, a suo dire sarebbe stato costretto da Franci, ex direttore artistico della struttura di Pieve, ad atti sessuali non consenzienti, tra cui una pratica estrema: un tentativo di strangolamento.

Ieri è stato il primo a essere sentito, durante l’incidente probatorio chiesto dal pm Valentina Salvi e iniziato ieri: durante l’udienza nel contradditorio delle parti davanti al gip Dario De Luca - fatta allo scopo di cristallizzare i racconti delle parti offese in vista dell’eventuale processo -, il ragazzo, assistito dall’avvocato Maria Vittoria Marceddu, ha ripercorso la sua versione dei fatti già raccolta nella denuncia. Dopo di lui, sono stati sentiti altri tre ragazzi, fino alle 16.30: qualcuno ha pianto o si è dovuto per un attimo interrompere, ma nel complesso tutti hanno rievocato, confermandole, quelle attenzioni per le quali Franci è indagato per violenza sessuale aggravata verso una decina di giovani.

Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, il 44enne originario di Correggio, li avrebbe attirati a sè, facendo leva sulle loro velleità artistiche e anche sulla loro identità sessuale ancora in divenire: quando loro, nell’intimità, a un certo punto avrebbero opposto un rifiuto, lui li avrebbe ignorati. Un ex allievo sostiene di aver subito da Franci per due volte abusi nella stessa serata, nel 2018, nella propria camera da letto dentro ‘Ètoile’. Lui, allora maggiorenne e ballerino già abbastanza esperto, oggi tutelato dall’avvocato Massimo Tarquinio, stava facendo un percorso formativo per migliorarsi nel centro di Pieve: "Dopo quella volta ho interrotto tutto e sono andato via. Ero spaventato per il clima che si era creato". Qualcuno ha parlato di Franci in modo suggestivo, riferendosi al carisma che tutti un tempo gli riconoscevano come qualità, ma che poi, dopo l’inchiesta diventata di dominio pubblico, è stata letta in modo opposto. "Lui era il re del castello. Aveva potere su tutto, non gli si poteva dire di no", ha detto qualche parte offesa che ha sperimentato l’attività dentro la villa settecentesca di Pieve.

"Sono soddisfatto per com’è andato l’esame del mio assistito. Grazie alla collaborazione di tutte le parti l’udienza si è svolta in un clima sereno", commenta l’avvocato Tarquinio. Sono stati sentiti anche due ragazzi assistiti dall’avvocato Margherita La Francesca, mentre per altri si proseguirà nel corso di nuove udienze dedicate. Accanto all’imputato, ieri, c’erano gli avvocati difensori Mariasilvia Grisanti ed Ercole Cavarretta, che stanno a loro volta scavando in questa delicata vicenda: dopo che Franci ha reso interrogatorio, hanno chiesto e ottenuto dal gip che la misura cautelare in carcere fosse tramutata nei domiciliari, dove il 44enne è stato trasferito dal 28 ottobre.