Violenze alle pazienti, 14 anni al medico

Per il dottor De Lorenzis una condanna più dura di quella che era stata richiesta dalla Procura: tra le vittime anche 4 donne reggiane

Sono state 28 le donne che hanno dichiarato di aver subito violenze o molestie dal medico

Sono state 28 le donne che hanno dichiarato di aver subito violenze o molestie dal medico

Reggio Emilia, 23 luglio 2022 - Una condanna più alta di quella richiesta dalla Procura: 14 anni. L’ha pronunciata il collegio dei giudici di Parma, presieduto da Gennaro Mastroberardino, per Gianfranco De Lorenzis, medico imputato per violenza sessuale aggravata (perché commessa nell’esercizio della sua professione) e continuata. Per lui il pm Emanuela Podda aveva domandato 12 anni. Tra le pazienti che si dicono vittime dello specialista in chirurgia dell’obesità ci sono anche quattro residenti nella nostra provincia, che si sono costituite parte civile attraverso l’associazione La Caramella buona. In base alla ricostruzione investigativa, il professionista, che aveva lavorato in una clinica di Parma, avrebbe molestato 28 donne tra il 2007 e il 2016.

Le signore hanno riferito di visite mediche con modalità discutibili, palpeggiamenti, baci sulla bocca e abusi. Per il medico sono state disposte anche la sospensione dalla professione medica e l’interdizione dai pubblici uffici. L’avvocato Donatella Ferretti tutelava la Caramella buona e tre reggiane, l’avvocato Simone Servillo una quarta. Per una posizione seguita da Ferretti, è stata dichiarata la prescrizione: lei comunque potrà valutare di chiedere i danni in sede civile. Per le altre tre, sono stati riconosciuti il risarcimento in separato giudizio e una provvisionale di 15mila euro. Il medico, assistito dagli avvocati Gianluca Paglia e Paola Rubini, si era difeso parlando di azioni giustificate dalla prassi medica. Aveva sostenuto che le mani sui glutei delle donne servissero a farle salire sulla bilancia, perché erano grandi obese. Che i palpeggiamenti al seno riguardassero il pericolo di tumore. E che per lui era anche normale informarsi sulla vita intima delle pazienti, spesso sottoposte a terapie con psicofarmaci, perché anche le insoddisfazioni sessuali portano a rifugiarsi nel cibo.

Sui palpeggiamenti, aveva riferito che le donne a causa del grasso soffrono di micosi nella zona inguinale e che dunque andassero controllate. La difesa valuterà il ricorso in Appello. "Questo processo – dichiara Roberto Mirabile, presidente della Caramella Buona – ha richiesto forze enormi, ma la verità era evidente e inequivocabile. Lo squallido tentativo di denigrare le tante vittime, non ha trovato spazio, mentre i riscontri documentali sono stati schiaccianti a carico dell’imputato. È terribile pensare ai tanti danni che De Lorenzis ha inflitto alle pazienti. E ricordo quante altre donne non hanno denunciato o sono rientrate nella prescrizione del reato".