Virginio Rabitti investito dall’amico di una vita: "Non l’ho visto, chiedo scusa..."

Destino tragico per Virginio Rabitti, morto in via Anna Frank. Le figlie: "Amava la famiglia e il lavoro nei campi"

L'incidente e alcune immagini della vita di Rabitti

L'incidente e alcune immagini della vita di Rabitti

Reggio Emilia, 1 luglio 2022 - Era in pensione, ma le sue giornate le trascorreva ancora nei campi Virginio Rabitti, il 78enne investito mercoledì sera davanti alla sua abitazione di via Anna Frank nella frazione di Gavasseto, in località La Giarola. "Era titolare di un’azienda agricola – spiegano dalla famiglia in lacrime che ieri ha accolto parenti, amici, vicini di casa, un flusso ininterrotto di persone che hanno voluto testimoniare direttamente il loro cordoglio – adesso per l’età che aveva era ovviamente a riposo, ma si dava da fare in tutti i modi coltivando la sua passione per la terra e per aiutare la famiglia". Era per esempio un "patito del fieno", racconta la moglie Silvana Conforti, sposata con Virginio da 53 anni: "Aveva ancora la passione del trattore, tagliava l’erba davanti a casa, seguiva le stagioni e i lavori che c’erano da fare, chiuso in casa non ci sapeva stare…", ha la forza di sorridere la donna. D’altronde quando uno è agricoltore non smette mai di esserlo.

A falciarlo mercoledì sera è stato purtroppo un amico di lunga data, un 75enne che abita poco lontano dalla casa della famiglia Rabitti: "Non l’ho visto, vi chiedo scusa...", ha avuto la forza di balbettare ai soccorritori e ai parenti quando si è reso conto di quello che è accaduto. È stato ricoverato anche lui in stato di choc all’ospedale. Difficile capire al momento cosa abbia provocato l’incidente: una disattenzione, il sole negli occhi, sta di fatto che l’impatto ha spezzato in pochi secondi la vita un uomo.

«Virginio – raccontano ancora dalla famiglia – era una persona sempre molto disponibile, se dovessimo usare due aggettivi per descriverlo sarebbero buono e altruista". Mercoledì era diretto al bar Eden dove era solito al mattino fare colazione: "Di sera non ci andava mai, anche perché solitamente è chiuso. Mercoledì ci stava andando perché c’era la festa dei 14 dall’apertura del bar. Saremmo andati là tutti di lì a poco, lui è partito per primo…".

Lo schianto dunque è avvenuto mentre a pochi metri stava cominciando una festa con tutti i ragazzini sul prato recintato. Da quanto si sa fino ad oggi, Virginio aveva appena attraversato la strada quando è stato travolto dal 75enne alla guida di una Renault Arkana bianca poco oltre la linea che delimita la carreggiata, nella corsia esterna che consente l’immissione nella laterale vicino al bar. Da stabilire come mai la macchina abbia deviato seppure di poco fuori dalla corsia principale: il colpo è stato violentissimo perché l’auto non ha frenato. Il 78enne investito ha prima battuto il capo contro il parabrezza e poi è stato sbalzato a una ventina di metri più avanti. È morto sul colpo, inutili sono stati purtroppo i tentativi di rianimarlo dei soccorritori arrivati con un’ambulanza e l’automedica del 118.

Il bar Eden ieri mattina era chiuso per lutto, la titolare pochi minuti dopo la tragedia ha riferito che Virginio lo conosceva bene, "era un cliente abituale, non abbiamo la forza di lavorare oggi". Nel Gold bar vicino non conoscevano il 78enne, ma osservano che "da quando ci siamo noi, da quattro mesi circa , abbiamo assistito già a tre incidenti di varia gravità. Non sappiamo bene qual è la dinamica di quello di oggi, ma di sicuro andrebbero previsti dissuasori di velocità: dossi o autovelox". Segnalazione che si affiancano alle considerazioni di chi la zona la frequenta quotidianamente: "Il rettilineo purtroppo invoglia a correre, servono più controlli".

A ricostruire l’esatta dinamica dello schianto di mercoledì saranno gli agenti della polizia locale di Reggio giunti sul posto con tre pattuglie. Il magistrato ha disposto l’esame autoptico dopodiché darà il via libera per rilasciare la salma alla famiglia per celebrare i funerali e tumularla al cimitero. "Ci rimarrà la sua energia, la sua voglia di vivere e il suo amore per la famiglia", sospirano i parenti. Virginio lascia la moglie Silvana, le figlie Milka, Monia e Marilena, e le nipoti Francesca, Stella e Nicole. Ancora da fissare la data dei funerali.