"Virtus Lab, altri 34 ragazzi dal Sud Italia"

Unindustria, Storchi traccia il bilancio del suo mandato. E su Silk Faw usa il condizionale. Ma l’export sale e le ex Reggiane sono un successo

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di Daniele Petrone

"Con Silk-Faw, la città di Reggio sarebbe entrata nel distretto della Motorvalley…". Il presidente uscente di Unindustria, Fabio Storchi usa per la prima volta il condizionale sull’insediamento della joint venture sino-americana delle supercar elettriche a Gavassa, ma che ancora non è andata a rogito a un anno dall’annuncio. E non nasconde i timori sulla riuscita dell’operazione.

"Sicuramente abbiamo preoccupazioni per il protrarsi dei tempi – ha detto ieri nell’intervista di fine mandato – Ma resto fiducioso che alla fine si realizzerà. Il quadro si è complicato molto, anche per effetto della crisi geopolitica dovuta al conflitto Russia-Ucraina. Restiamo però convinti che questo investimento può portare competenze e internazionalizzazione al territorio".

Presidente, ha citato il conflitto russo-ucraino. Gli effetti sul caro energia sono devastanti. Cosa chiedete?

"Come Confindustria chiediamo al Governo un ‘price-cap’ (un tetto, ndr) al costo dell’energia per tenere sotto controllo il tasso d’inflazione altrimenti i costi per le aziende potrebbero diventare insostenibili. Ma occorre pure ridurre il cuneo fiscale affinché si consenta agli operai di guadagnare di più senza incidere sul costo del lavoro per le aziende. Queste sono le priorità di oggi".

Che tessuto imprenditoriale reggiano lascia dopo questo quadriennio inedito per la pandemia e per la guerra?

"Un sistema reggiano solido e in ripresa. Lo dimostra il bilancio dell’export col +23% nel primo trimestre 2022 rispetto a quello del 2021. Siamo forti sul mercato globale e la pandemia ci ha insegnato a ingegnarci, a cambiare pelle. Certo non ci sono solo raggi di luce, ma nubi all’orizzonte se non si risolve il caro energia".

La transizione digitale è il macrotema di quest’anno.

"Era tra i punti fondamentali del mio ‘libro bianco’, documento programmatico di inizio mandato. Stiamo imboccando un mondo nuovo. Serviranno pazienza e apertura mentale. Nel nostro piccolo siamo riusciti a porre le basi di accompagnamento grazie a tante iniziative di formazione. Non solo per il futuro, ma anche per l’immediato affinché si sopperisse alla carenza di figure qualificate nelle nostre aziende. Abbiamo portato avanti il progetto del Digital District passando per il Digital Automation Lab e il progetto Its favorendo nuovi corsi di laurea in collaborazione con Unimore e poi il progetto Virtus Lab per attrarre giovani da fuori da formare e assumere nelle nostre imprese".

Il discusso Virtus Lab che stentava a decollare. Ora come va?

"Siamo partiti col primo corso, la prossima settimana inizia il secondo con 34 ragazzi complessivamente, provenienti dal Sud – Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna – che si sono stabiliti qui, negli alloggi curati dalla Fondazione Augurusa tra Reggio e Parma. Domenica sarò a cena con questi nuovi talenti, visto che tra gli obiettivi c’è il loro inserimento sociale".

La sfida per il salto di qualità di Reggio?

"Credo che grazie alla sinergia col Comune, siano state gettate le basi per una nuova città nella città. Parlo del Parco Innovazione alle ex Reggiane e del quarto polo universitario. Da qui parte il rilancio. Così come accogliamo con favore anche il successo della Rcf Arena; non possiamo fare affidamento unicamente sulla manifattura, l’indotto dei concerti può alzare l’asticella. All’Amministrazione chiedo però, al fine di favorire nuovi insediamenti, di implementare il neo adottato Pug (piano urbanistico generale, ndr) in tempi brevi affinché le aziende che vogliono ampliarsi o chi vuole approdare qui da fuori, lo possa fare celermente".