di Daniele Petrone "Con Silk-Faw, la città di Reggio sarebbe entrata nel distretto della Motorvalley…". Il presidente uscente di Unindustria, Fabio Storchi usa per la prima volta il condizionale sull’insediamento della joint venture sino-americana delle supercar elettriche a Gavassa, ma che ancora non è andata a rogito a un anno dall’annuncio. E non nasconde i timori sulla riuscita dell’operazione. "Sicuramente abbiamo preoccupazioni per il protrarsi dei tempi – ha detto ieri nell’intervista di fine mandato – Ma resto fiducioso che alla fine si realizzerà. Il quadro si è complicato molto, anche per effetto della crisi geopolitica dovuta al conflitto Russia-Ucraina. Restiamo però convinti che questo investimento può portare competenze e internazionalizzazione al territorio". Presidente, ha citato il conflitto russo-ucraino. Gli effetti sul caro energia sono devastanti. Cosa chiedete? "Come Confindustria chiediamo al Governo un ‘price-cap’ (un tetto, ndr) al costo dell’energia per tenere sotto controllo il tasso d’inflazione altrimenti i costi per le aziende potrebbero diventare insostenibili. Ma occorre pure ridurre il cuneo fiscale affinché si consenta agli operai di guadagnare di più senza incidere sul costo del lavoro per le aziende. Queste sono le priorità di oggi". Che tessuto imprenditoriale reggiano lascia dopo questo quadriennio inedito per la pandemia e per la guerra? "Un sistema reggiano solido e in ripresa. Lo dimostra il bilancio dell’export col +23% nel primo trimestre 2022 rispetto a quello del 2021. Siamo forti sul mercato globale e la pandemia ci ha insegnato a ingegnarci, a cambiare pelle. Certo non ci sono solo raggi di luce, ma nubi all’orizzonte se non si risolve il caro energia". La transizione digitale è il macrotema di quest’anno. "Era tra i punti fondamentali del mio ‘libro bianco’, documento programmatico di inizio mandato. Stiamo imboccando un mondo nuovo. Serviranno pazienza e apertura mentale. Nel nostro piccolo siamo riusciti a porre le ...
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