STEFANO CHIOSSI
Cronaca

Visita mai disdetta, multa dopo 6 anni. L’Ausl di Reggio Emilia: “Mille casi simili ogni mese”

La segnalazione del signor Brunetti: sua madre, 90 anni, sanzionata per un controllo oculistico datato 2017. Ugoletti (Cure Primarie): “Stiamo cercando di velocizzare i tempi, ma il primo sollecito arrivò nel 2018”

La multa per la visita mai disdetta sei anni prima alla madre oggi novantenne
La multa per la visita mai disdetta sei anni prima alla madre oggi novantenne

Reggio Emilia, 4 agosto 2023 – Una multa da 34,86 euro per una visita oculistica mai annullata che risale addirittura al 2017, a carico dell’anziana madre: "A pensar male, viene quasi da pensare che l’Ausl stia iniziando a fare i conti in tasca visto il debito da oltre 400 milioni di euro (a livello regionale, ndr ), semmai iniziando a riscuotere da una 90enne invalida…".

Non le manda a dire Ivano Brunetti, 69enne reggiano, mentre mostra la multa notificata pochi giorni fa da parte dell’azienda sanitaria locale. "Quello che mi fa arrabbiare non è tanto la cifra che dovrò pagare come figlio – prosegue – ma la presa in giro per una cittadina italiana, ora di 90 anni, che nella sua vita non ha mai pesato sul servizio sanitario regionale, diversamente da tanti altri, anche stranieri. Peraltro si parla di una visita oculistica del novembre 2017, quando mia madre era già invalida. Dico 2017: sono trascorsi 6 anni e ovviamente è difficile verificare se quanto viene contestato corrisponde al vero".

“Naturalmente pagherò – conclude il 69enne – ma la sensazione che stiano ‘raschiando il barile’ è evidente, a maggior ragione dopo anni a spendere soldi per tutti tranne che i cittadini italiani". Come ribadito dallo stesso Brunetti, la famiglia salderà la multa inviata dall’Ausl.

Semmai a sorprendere sono le tempistiche dilatate, una situazione su sui l’azienda sanitaria reggiana sta lavorando, come ha ribadito la dottoressa Danica Ugoletti, responsabile amministrativo delle cure primarie: "Occorre precisare che come si evince dalla multa, una prima lettera di sollecito era già stata mandata il 30 giugno 2018, ma per qualche motivo non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Da prassi abbiamo 5 anni per mandare la seconda, e così abbiamo fatto. In ogni caso vorremmo mantenerci su tempistiche di 12-18 mesi massimo, per cui vogliamo comunque velocizzare i tempi".

Per la dottoressa infatti gran parte del ritardo è dovuto "alla pandemia Covid, che ha bloccato per almeno un anno e mezzo le ingiunzioni di pagamento. Ora stiamo sistemando tutti i database, per cui potrebbero esserci altri casi simili nei prossimi mesi. In ogni caso invito la famiglia a contattarci visto che nella notifica sono inseriti tutti i numeri di contatto: così possiamo verificare insieme se quella visita del novembre 2017 è stata effettivamente annullata".

Ugoletti ha comunque rimarcato come il territorio reggiano sia virtuoso per quanto riguarda le comunicazioni sulle prenotazioni: "Non abbiamo ancora numeri definitivi, ma a livello provinciale parliamo di un migliaio di casi simili al mese dove a noi non risulta l’annullamento: non significa necessariamente che non ci sia stato, perché vanno valutati caso per caso. Però posso assicurare che sono cifre minime".

Il dato snocciolato da Ugoletti effettivamente sembra alto, ma va ricordato come lo stesso direttore generale dell’Ausl Cristina Marchesi a gennaio aveva parlato di "330mila prescrizioni per visite specialistiche in un solo mese". "A volte si possono registrare problematiche nella notifica informatica – conclude la responsabile –. Ecco perché invitiamo i cittadini a contattarci in caso dovessero esserci dubbi".