"Vogliamo la riapertura h24 del pronto soccorso di Scandiano". Così recita lo striscione esposto su un lato del municipio di Casalgrande, dopo l’approvazione di una mozione sul pronto soccorso di Scandiano, operativo solo per 12 ore al giorno. "Dopo l’archiviazione da parte della Regione della petizione, senza alcuna discussione, abbiamo presentato in consiglio comunale una nuova mozione per impegnare la giunta su ogni tavolo possibile per cercare di riottenere la riapertura del pronto soccorso di Scandiano per le intere 24 ore – sottolinea Michele Brina (foto), segretario della lista di maggioranza ‘Noi per Casalgrande’ –. Portiamo avanti le richieste di 5.400 cittadini che chiedono il ripristino di un servizio così importante. Ci facciamo interpreti di questa volontà ricordandola a tutti gli organi sovraordinati che hanno potere decisionale. In difesa senza se e senza ma di un servizio fondamentale per tutti i cittadini".
Brina spiega che il documento è stato presentato dal gruppo di maggioranza, sottoscritto anche dal consigliere di minoranza Giovanni Corrado del gruppo consiliare ‘Centrodestra per Casalgrande’. "Il Pd e il Movimento 5 Stelle hanno espresso invece il loro voto contrario – evidenzia Brina –. Ricordo che lo scorso maggio abbiamo portato in Regione le tante firme raccolte e con molto rammarico abbiamo poi appreso che sono state archiviate senza la discussione della petizione da parte della Regione. Abbiamo quindi deciso di presentare un’altra mozione con la richiesta stavolta di collocare uno striscione. Non offendiamo nessuno esponendolo e chiedendo il miglioramento di un servizio. L’attuale situazione non è stata sancita dalla carenza di fondi, ma da un atto politico del 2019 stilando il Pal (piano attuativo locale) che era contenuto il riordino del servizio sanitario emergenza-urgenza del territorio".
La scelta di "depotenziare il pronto soccorso e la riorganizzazione delle automediche è una conseguenza di una decisione politica del 2019 – aggiunge –. Se vogliamo cambiare l’attuale assetto dell’emergenza-urgenza, serve rivedere le scelte politiche passate. L’intera comunità chiede il ripristino di un servizio pienamente funzionante. Abbiamo offerto a tutti di sostenere questa causa: qualcuno ha scelto di non farlo. Noi portiamo avanti questa battaglia".
Matteo Barca